Protesta anti pellicce Animalisti in azione, negozi Max Mara sorvegliati speciali

La questura di Milano lancia l’allarme: in occasione della settimana della moda, gruppi di animalisti radicali potrebbero prendere di mira i negozi degli stilisti accusati di utilizzare pellicce. In particolare, sotto tiro potrebbero ritrovarsi i negozi del gruppo Max Mara: quindi anche quelli con i marchi Max & Co., Marina Rinaldi e Penny Black. Nei confronti di tutti gli esercizi commerciali del gruppo è stato disposto un servizio di vigilanza straordinario.
Il dispaccio, firmato personalmente dal questore Indolfi, è stato diramato a tutti gli uffici interessati nella giornata di venerdì scorso. Il questore, raccogliendo segnalazioni provenienti probabilmente dalla Digos, ha invitato tutti i commissariati che hanno nel loro territorio negozi Max Mara a vigilare per prevenire attentati o atti di vandalismo.
La vendita nelle catene Max Mara di capi con inserti di pelliccia è da tempo contestata dal mondo animalista che ha ripetutamente lanciato campagne per il boicottaggio del marchio. Manifestazioni di protesta davanti ai negozi della griffe si tengono con assiduità: l’ultima è avvenuta il mese scorso, quando militanti dell’Aip hanno bloccato gli accessi ad alcuni negozi milanesi, e all’inizio di gennaio a Roma in via Boccea. Iniziative contro Max Mara vengono lanciate abitualmente da siti Internet di estrema sinistra come Indimedia e Anarchia in azione.
«Max Mara - si legge su uno di questi - non si è mai fatto scrupoli ad utilizzare pelliccia animale nelle sue collezioni.

Negli anni questa azienda ha inoltre creato numerosi altri marchi, anche questi senza remore ad usare i cadaveri di animali scuoiati».

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