La protesta dei senegalesi ora è in mano agli autonomi

La protesta dei senegalesi ora è in mano agli autonomi

Ancora tutti in piazza domani pomeriggio in memoria dei due senegalesi uccisi a Firenze da un estremista di destra poi suicidatosi, ma soprattutto per chiedere la chiusura di CasaPound, centro sociale di ispirazione fascista. E dopo gli incidenti di mercoledì a Roma, facile prevedere disordini anche a Milano. Anche perché contemporaneamente Forza Nuova annuncia una manifestazione contro il governo Monti.
L’uomo che l’altro giorno a Firenze ha ucciso due africani e ferito gravemente altri tre, era infatti iscritto a CasaPound, gruppo di estrema destra fondato nel 2003 intitolato al poeta americano Ezra Pound, noto per la sua ammirazione per Benito Mussolini. E poco importa se dopo è stato descritto come persona mentalmente disturbata e se in seguito alla strage si è poi tolto la volta. Così è subito partita la mobilitazione contro il fascismo e il razzismo. Dopo le prime manifestazioni già in serata a Firenze, mercoledì altre iniziative sono state organizzate in tutta Italia. In particolare a Roma, dove un gruppo di estremisti di sinistra ha tentato di assaltare la sede di CasaPound, ma sono stati poi respinti dalla polizia.
Domani si replica, altri cortei e presidi, in particolare in città i manifestanti dovrebbero concentrarsi a piazzale Loreto alle 14.30 per poi partire in marcia verso la stazione Centrale. Ma il punto di partenza risulta pericolosamente vicina a piazza Aspromonte, sede di un altro partito di ispirazione fascista, Forza Nuova che per di più in queste ore sta pubblicizzando una propria manifestazione proprio sabato pomeriggio contro il governo Monti.
Molto più lontana invece la sede milanese di CasaPound, in via Longarone a Quarto Oggiaro, una decina di chilometri da piazzale Loreto. Ma non per questo fuori portata dei manifestanti, tanto che in queste ore le misure di sicurezze disposte dalla questura sono sensibilmente aumentate. Alla manifestazione oltre agli immigrati, soprattutto senegalesi, parteciperanno un po’ tutte le sigle dell’antagonismo cittadino. Organizzazioni che con l’uscita di scena del sindaco Letizia Moratti e del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, hanno perso un po’ di smalto e di visibilità e che per questo potrebbero cercare di ricompattare le fila in nome dell’antirazzismo. In piazza un po’ tutti i Centri sociali, compresi i disobbedienti del «Cantiere» e gli autonomi del collettivo «Corsari». Se non si picchieranno selvaggiamente tra loro, come hanno già fatto il 17 novembre, potrebbero unire le loro forze e tentare l’assalto a qualche sede «fascista».
I segnali di una certa effervescenza in città ci sono tutti, molte sono le scritte apparse sui muri, coprendo però, ahinoi, molti murales. Tanto che il movimento ha ufficialmente lanciato l’ammonimento ai vergatori di scritte antirazziste.

«L’azione è giusta e doverosa, l’unico problema è che con queste scritte sono stati sfregiati molti lavori in strada di varie “crew” milanesi che sempre hanno dimostrato la loro appartenenza ad una cultura di strada antifascista ed antirazzista, appoggiando nella pratica le nostre lotte e le nostre battaglie».

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