Ancora non è stato firmato ma fa già discutere il protocollo dintesa in materia di appalti del comune di Roma. Laccordo tra sindacati, Acer e Campidoglio, però sembra ormai raggiunto. Era la tutela del lavoro lobiettivo dichiarato della trattativa. In realtà si è andati molto oltre, spianando la strada alle cooperative e «massacrando» le piccole e medie imprese. Con buona pace delle gare pubbliche.
A spiegare il motivo è il consigliere capitolino di An, nonché responsabile lavori pubblici del suo partito, Marco Visconti. «Sono tre i punti che constestiamo. Innanzitutto laver scelto il sistema dellofferta economicamente più vantaggiosa. Si tratta di un espediente. Infatti se prima risultava vincitore chi presentava lofferta più bassa, adesso entreranno in gioco altri fattori». Verranno valutati, recita il punto 7 del protocollo, «anche i criteri relativi alla qualità e alla quantità della manodopera impiegata». «In pratica - spiega Visconti - si favoriranno le aziende più grandi e importanti, come le cooperative, a discapito delle piccole e medie imprese, cui, magari, verrà subappaltato il lavoro per pochi soldi».
Altro punto controverso del protocollo è il numero 10. «In questo caso è previsto che le imprese siano tenute a obblighi di comunicazione della mano dopera nellappalto. Giusto. Però poi si prevedono gravi sanzioni senza che si capisca a quali inadempimenti le medesime siano legate. Si tratta di una previsione eccessivamente generica che desta grandi preoccupazioni. Sul punto o si rimanda tutto a unapposita sede tecnica in cui si specifica il quadro di riferimento, o si precisano sin da subito i contenuti di dettaglio del paragrafo».
Lultimo punto riguarda invece gli equilibri interni alla maggioranza capitolina. Lassessore al Lavoro Dante Pomponi, infatti, in conseguenza della firma del protocollo vedrebbe potenziato enormemente il proprio assessorato. «Gli organi competenti dellamministrazione comunale - si legge al punto 14 - provvederanno a effettuare una ricognizione delle funzioni del dipartimento XIV (quello al Lavoro, appunto Ndr) e dellOsservatorio comunale sulloccupazione e le condizioni del lavoro di Roma la cui struttura verrà rivista, adeguata, implementata e dotata delle risorse umane ed economiche necessarie, entro 90 giorni dalla stipula del presente protocollo come condizione per lefficacia dello stesso».
«Non si capisce per quale motivo lassessore Pomponi entri nel merito di questioni che dovrebbero riguardare, invece, lassessorato ai Lavori pubblici di DAlessandro - conclude Visconti -. È giusto voler combattere il lavoro nero.
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