Provincia Il caso Ruby toglie spazio alla Fiera

Provincia Il caso Ruby toglie spazio alla Fiera

Un'oretta su Ruby e sui «tranelli» istituzionali citati dal cardinale Bagnasco. Un paio d'ore su argomenti che riguardano il nostro territorio. Ieri il consiglio provinciale si è aperto con la discussione portata in aula dal consigliere Pd Campanella, il quale ha voluto esternare la sua solidarietà anche ai pm milanesi che stanno indagando il presidente del consiglio Berlusconi. Un po’ come aveva fatto Saviano l'altro giorno all'Università. Se durante la scorsa assemblea il presidente del consiglio Gioia (Udc) aveva chiesto e ottenuto di dedicare un minuto di silenzio al giovane alpino sacrificatosi in Afghanistan nell'adempimento del suo dovere, ieri la tentazione della sinistra ha prevalso.
E giù polemiche. Dai banchi del Pd e della sinistra radicale sono piovute forti critiche contro il Cavaliere. Da quelli del centrodestra si è resistito all'unanimità. Bianchini Pdl) ha ricordato che «il Cardinale Bagnasco ha parlato di moralità in generale, ma poi ha specificamente ricordato l'uso di risorse abnormi e di quei tranelli istituzionali. Ci vuole reciproco rispetto».
«Il premier è da anni attaccato dai pm e da una parte della magistratura - ha aggiunto Renata Oliveri (lista Biasotti) - è ora di riformare la Giustizia e soprattutto di dare il semaforo verde alla separazione delle carriere fra chi sceglie di fare parte delle toghe inquirenti e di chi sceglie quelle giudicanti. Occorre rispetto di qualunque istituzione, presidenza del consiglio compresa».
Dal caso Ruby al caso Fiera.
Il presidente della giunta è intervenuto, su richiesta di Renata Oliveri, per la questione del palazzo e delle aree circostanti ex Nira: 115mila metri quadrati stimati 30 milioni di euro.

«L'operazione è importante - ha detto Alessandro Repetto - ma potrebbe stare in piedi soltanto se questa patrimonializzazione avvenisse con contestuale aumento di capitale o con interventi di soggetti privati, non certo con il solo indebitamento, ulteriore, per la Fiera». Dello stesso parere la Oliveri: «Si ha l'impressione che l'operazione favorita dal Comune e osteggiata pure dalla Provincia, si voglia realizzare semplicemente per fare cassa a danno della Fiera e dell'occupazione».

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