«I manifesti Via le BR dalle Procure di Lassini sono sbagliati, ma quel determinato atto è l'apice di un clima generale di odio che c'è oggi in Italia, dove ormai non esistono più competitori ovvero avversari politici, ma soltanto dei nemici da abbattere».
A parlare non è un esponente del centrodestra, ma un giovane consigliere provinciale del Pd, che ieri durante l'assemblea di Palazzo Spinola ha risposto così all'espressione di sentimento contro il candidato milanese del Pdl Roberto Lassini presentata dai «colleghi» alleati della sinistra radicale.
«Non si può parlare serenamente di Giustizia e di riforme in tal senso - è andato giù ancora più netto Stefano Volpara - quando c'è questo clima che occorrerebbe cambiare. Mi viene in mente quando D'Alema aveva realizzato la bicamerale ed era stato ingiustamente accusato da molti di inciucio».
Apriti cielo. I compagni se la sono legata al dito e, tra i banchi della maggioranza che sostiene il cattolico Repetto, c'è stato chi gli ha detto di iscriversi al partito del Cavaliere: «Molti compagni non hanno ancora capito che per risolvere i problemi, pure della Giustizia, bisogna interloquire e discutere con l'altra metà dell'Italia che vota centrodestra».
Il capogruppo Idv Stefano Ferretti è scattato subito in piedi e si è scontrato con l'esponente del Pd.
«Non si può trattare con Berlusconi - ha spiegato - se non si presenta in Tribunale per farsi giudicare. Riguardo ai manifesti, come cittadino posso dire che se non saltano fuori i nomi dei presunti terroristi, allora si può ravvisare addirittura un procurato allarme».
«Dalla parte della democrazia - ha continuato il capogruppo Sel Salvatore Fraccavento - non è Lassini, ma chi ritiene che anche un premier, se sospettato di reati, vada a risponderne davanti ai giudici. Le BR negli anni di piombo hanno avuto tra i magistrati i loro principali obiettivi».
Ieri l'opposizione di centrodestra si è mostrata «protezionista» sulla privatizzazione del Trasporto Pubblico locale in quanto si è astenuta per la delibera in cui la giunta Repetto prevede la vendita ai privati del 40 per cento dell'azienda. Il centrosinistra, Rifondazione compresa, ha invece votato a favore.
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