Scene divertenti e battute tra i deputati che si sono sottoposti tra lunedì e ieri al test antidroga promosso dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al contrasto delle tossicodipendenze Carlo Giovanardi. E anche se nessuno lo dice, un paio di voti perduti in questi giorni dalla maggioranza nel confronto in Aula con lopposizione sono dovuti proprio allidea di Giovanardi.
Perché in contemporanea con i lavori si effettuava la famosa operazione che riguarda sia i capelli sia il versamento in apposito bicchierino dellonorevole orina. Pare ad esempio che per Alessandra Mussolini, che si è vista privare di una grossa ciocca di capelli (cosa che le ha fatto tirare numerose maledizioni a Giovanardi) il test abbia richiesto molto più tempo del necessario, visto che la Mussolini si è voluta informare presso gli operatori, da brava laureata in medicina, dove pescassero il materiale pilifero sui crani di deputati pelati, tipo il vicepresidente della Camera Antonio Leone o il deputato democratico Guglielmo Vaccaro. E ha appurato, sbandierandolo subito ai quattro venti e intimidendo i calvi che meditavano di sottoporsi allesame, che venivano sforbiciati dal pube.
Ma ieri ha preso il via anche laltro test antidroga organizzato per sondare la «purezza» degli onorevoli organismi, quello promosso dal ministro della Difesa Ignazio La Russa, che ha scelto come sede degli esami un centro diagnostico non lontano dal Senato (mentre Giovanardi ha utilizzato lambulatorio medico della presidenza del Consiglio, dove ieri si è sottoposto al test anche il presidente del Senato Renato Schifani).
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