Pugno duro con Giraudo: i pm chiedono 5 anni

NapoliManca poco a mezzogiorno, quando, i pm della Procura di Napoli, Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice, fanno la loro richiesta al gup Eduardo De Gregorio, davanti al quale si sta celebrando il processo con rito abbreviato, a carico di undici imputati del cosiddetto processo Moggiopoli, il più grande scandalo in cui è finito il calcio italiano. Un lieve brusio alla richiesta di 5 anni di reclusione per Antonio Giraudo, l'ex potente del calcio italiano, ex amministratore delegato della Juventus ed ex braccio destro di Luciano Moggi (che ha scelto il rito ordinario). Va considerato che l'imputato che opta per il rito abbreviato, ha uno sconto sulla pena di un terzo: se Giraudo avesse scelto il rito ordinario, la richiesta sarebbe stata di 7 anni e mezzo. Giraudo deve rispondere di associazione per delinquere e frode sportiva.
Stanno un po' meno peggio dell'ex amministratore delegato della Juventus, gli arbitri Tiziano Pieri (tre anni e mezzo), Stefano Cassarà, Paolo Dondarini e Marco Gabriele (2 anni) e Domenico Messina e Gianluca Rocchi (un anno e quattro mesi).
Per l'ex capo degli arbitri (Aia), Tullio Lanese, chiesti due anni di reclusione mentre per gli assistenti tre anni sono stati chiesti dai pm Narducci e Beatrice, per Duccio Baglioni, uno per Giuseppe Foschetti e Alessandro Griselli.
Solo sei degli imputati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva: Giraudo, Lanese, Baglioni, Cassarà, Pieri e Gabriele.
L'attuale capo dell'Aia, invece, Marcello Nicchi, in merito alla richiesta di condanna a un anno e quattro mesi di reclusione per l'imputato Rocchi, che ancora «fischia» le partite di serie A, continuerà a scendere in campo perchè «non è cambiato niente e non c'è niente di nuovo».


Venerdì prossimo riprenderà davanti alla nona sezione del Tribunale il processo di Moggiopoli che si svolge con rito ordinario e che vede imputato tra gli altri l'ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi.

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