Punti remoti di raccolta: un autogol

Filippo Grassia

Il rinnovo delle agenzie è divenuto totale dopo l’approvazione del decreto che definisce la proroga delle concessioni ippiche fino al 31 dicembre 2011. In calce la firma del Ministero delle Politiche agricole e dall’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. Niente cambia, in definitiva, per altri sei anni. Il provvedimento si aggiunge al rinnovo delle concessioni sportive, definito lo scorso 23 giugno, e a quello delle agenzie cosiddette “storiche”, stabilito nel dicembre 2003. Un passo avanti significativo, specie per quei concessionari in debito con l’erario fino alla stessa data di scadenza dell’attività. Per il 70% si tratta di agenzie che fanno capo a Snai. “La firma del decreto - si legge in un comunicato stampa dell’azienda toscana - completa una serie di operazioni avviate e condotte dal Sindacato, che hanno permesso di arrivare a un sostanziale miglioramento delle condizioni economiche, a un adeguamento dei rapporti contrattuali con le istituzioni di riferimento, all’introduzione di nuovi giochi e nuove scommesse nelle agenzie”.
Francesco Ginestra, presidente del Sindacato Snai, va oltre l’ufficialità: “A giugno avevo detto che mi sarei aspettato questo decreto a settembre. Ho sbagliato la previsione di due mesi. Ma ciò che conta è il raggiungimento di un obiettivo primario non solo per i nostri associati ma per tutto il settore delle scommesse e il comparto dell’ippica. E’ la vittoria di tutti. Con questo decreto i concessionari possono guardare con serenità al loro futuro, in particolare sotto l’aspetto economico, e garantire un numero rilevante di posti di lavoro. A questo riguardo i rinnovi contrattuali sono già operanti. Ma ci sono anche punti oscuri”. E qui Ginestra si rifà agli articoli della Finanziaria che riguardano il mondo delle scommesse: “Eravamo convinti di poter creare un gruppo con alcune centinaia di agenzie e di impiantare tre punti remoti ad agenzia nei comuni scoperti. C’è stato negato per motivi incomprensibili. Alla fine ci rimetteremo tutti: dai Monopoli all’Erario ai concessionari. La raccolta non sarà pari alle potenzialità della rete e il gioco illegale continuerà a prendere piede proprio in quelle zone dove non ci sono agenzie. Incomprensibile. Mi auguro che si possa fare qualcosa per cambiare il provvedimento in fieri”.
Alla domanda sul futuro della società e del sindacato, Ginestra afferma: “Snai non andrà mai contro la legge, lo dimostra il comportamento tenuto in tutti questi anni. Ma il danno è enorme perché alla nostra azienda è stato negata la possibilità di portare avanti il piano industriale che prevedeva l’acquisizione di alcune centinaia di concessioni. In attesa di interpretazioni differenti dell’emendamento contenuto nella Finanziaria, ci troveremo a fare scelte dolorose per restare dentro il tetto delle concessioni ed esercitare solo alcune opzioni. Quanto meno una situazione imbarazzante”.
Sui bookmaker esteri il pensiero di Ginestra è lapidario: “Quelle aziende che vogliono lavorare in Italia, devono osservare le leggi di casa nostra, non possono pensare di essere in regola facendo riferimento a normative inglesi o di altri Paesi. Chi vuole accettare scommesse su Internet, può farlo acquistando una agenzia nel nostro Paese e creando un sito con il punto “it”. La ricetta è semplice”.


Sul rinnovo delle concessioni ippiche si è espresso anche Raffaele Palmieri, presidente del Sicon: “Il rinnovo delle concessioni ippiche andava infatti di pari passo con quello ottenuto per le concessioni sportive. Siamo ovviamente soddisfatti che sia stata garantita la continuità ad operare per tanti imprenditori. Adesso c'è da rimboccarsi le maniche e far crescere il settore".

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