«Quadri da 600mila euro lasciati marcire»

«Quadri da 600mila euro lasciati marcire»

(...) l’accordo era che noi avremmo fornito le opere: cento in deposito gratuito per dieci anni e le restanti 18 in donazione. In cambio il Comune doveva custodire presso l’ex Arsenale tutte le opere valorizzandole per promuovere il lavoro dell’artista». In realtà, come ricorda ancora la moglie, Verona non avrebbe mai fatto nulla, anzi era stata proprio Genova, nel 2000 a ricordare Claudio Costa con una mostra a Villa Croce. Passano gli anni e la famiglia comincia a chiedersi dove siano finiti i quadri. «Non ne abbiamo saputo nulla per moltissimo tempo - continua Anita Zeiro -, poi qualcuno ci ha detto che erano stati spostati, addirittura durante un’alluvione. Solo nel 2007 siamo riusciti a vederli e mia figlia ne ha fotografato lo stato». Il risultato è che 48 tra dipinti e sculture sono irrimediabilmente rovinati. La tela dei maori è irrecuperabile, ma anche «Terre emerse» quella che pubblichiamo in questa pagina, è distrutta e valeva 26mila euro. La famiglia Costa ha intentato causa al Comune di Verona chiedendo un risarcimento di oltre 609mila euro.


«Ci sentiamo presi in giro - dice Anita Zeiro - anche perché ci è stato detto che era l’artista che voleva così. Nessuno vuol prendersi la responsabilità del disastro fatto. Ma noi abbiamo i documenti. E staremo a vedere».

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