Qualche lacrimuccia? Solo per salutare il partito che ha portato la destra al governo

Qualche lacrimuccia? Solo per salutare il partito che ha portato la destra al governo

Oddio, qualche lacrimuccia c’è pure scappata all’ultimo congresso di An. E i rappresentanti liguri non si sono tirati indietro quando c’è stato da sottolineare l’eredità che porta in dote il partito al Pdl.
Senatore Giorgio Bornacin, niente pensiero unico?
«Ho sentito dire che si vuole portare nel Pdl la nostra identità. Direi piuttosto che dobbiamo continuare a interpretare certi valori. Che posso essere diversi all’interno del nuovo partito».
Correnti?
«No, nessuna corrente. Su questo sono stati espliciti sia Fini, sia Berlusconi. L’esempio è quello della vecchia Dc, del gollismo, del partito repubblicano americano, dei conservatori inglesi. Più valori insieme».
Può essere un rischio?
«Ci sono temi in cui la libertà di coscienza prevale. Ho molto apprezzato la lettera di Berlusconi a tutti i parlamentari sul testamento biologico. Ha lasciati liberi, ricordando comunque che ci sono dei valori di fondo da tenere presenti. Poi ci sarà chi voterà in modo diverso dalla maggioranza, senza drammi».
Tutti contenti dunque dell’addio ad An?
«Qualche lacrimuccia ci può stare da parte di chi quel partito non lo ha ereditato, come il Msi, ma lo ha creato, portando la destra al governo. Nessun rimpianto, ma la consapevolezza di aver portato questa classe dirigenza nel nuovo soggetto politico».
E in Liguria?
«In Liguria si comincerà a lavorare subito. E sodo. Al di là dei rapporti, dei posti, delle divisioni 70 a 30. Occorre subito creare uno spazio per il dibattito politico interno. Parlare, in vista delle regionali, non tanto e non solo delle candidature, ma dei programmi, dell’organizzazione della campagna».
Sarà così semplice?
«Lo ha detto anche Berlusconi. Gli eletti, chi ha contatti con la base, dovranno essere ascoltati e contribuire a decidere. A tutti i livelli».


Nessuno screzio tra alleati che si fondono?
«Molti mi hanno chiamato per dirmi che finalmente il Pdl sa di avere un leader dopo Berlusconi. Fini è un valore aggiunto. Non a caso il premier ha molto apprezzato il suo intervento e lo ha ringraziato».

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