Quando anche Milano scoprì il mare e diventò Marittima

ANNIVERSARIO Cento anni dalla fondazione. Pisapia: "La spiaggia candidata ufficiale per Expo 2015". Fu un pittore milanese nel 1912 a realizzare le prime case. IL PIONIERE Palanti disegnò il piano urbanistico della città giardino

Quando anche Milano scoprì il mare e diventò Marittima

Lo chiamavano «E nostar pi­tor». Lui, Giuseppe Palanti, inve­ce era di Milano. Un milanese in­namorato di Cervia, di quel pezzo di mare e di quell’immenso «Pine­to» poco più in là, dove scorrazza­vano cavalli selvaggi e buoi dalle lunghe corna. Lui, il «pitor» con i suoi pennelli fermava sulle tele i pini e il mare. Le vele colorate del­le barche e la spiaggia. Poi tornava nella grande città, a Milano e face­va vedere a chi conosceva quelle rare bellezze. Convinse così un gruppetto di benestanti milanesi come lui a fondare la Società Mila­no Marittima che il 14 agosto 1912 rileva la concessione di una por­zione di terreno dal Comune di Cervia. Con una promessa: ogni anno avrebbero costruito un cer­to numero di villini. E non solo per chi aveva tanti soldi da spendere. Nasce così cento anni fa Milano Marittima.

Ieri il sindaco Giulia­no Pisapia ha celebrato con il col­lega di Cervia Robert Zoffoli que­sto anniversario preparando a col­pi di mattarello una piadina al sa­le, dolce di Cervia. «Milano Marit­tima è una città giardino che è ri­masta tale - ha detto Pisapia - ma ha costruito molto per la cultura». Un «gemellaggio da rafforzare» quello fra i due Comuni «per unire le forze e le eccellenze» e questo «soprattutto in vista di Expo, per­ché chi verrà a Milano possa spo­starsi per conoscere le altre bellez­ze del nostro Paese».

Milano Ma­rittima, appunto. Nata dal sogno di un artista. Attratto dalle città giardino teorizzate dall’urbanista inglese Ebenezer Howard, fu il pit­tore Giuseppe Palanti a disegnare il piano regolatore della cittadina. È lui che costruisce la sua prima ca­sa. Ed è sempre lui che vuole inci­sa sulla facciata la frase di D’An­nunzio: «Il mare canta una canzo­ne d’amore nel plenilunio bianco alla pineta». Perché la pineta, anzi il Pineto, doveva essere rispetta­to. «Meglio rinunciare a qualcosa ma salvare il Pineto», ripeteva agli amici del primo consorzio. E così è stato. Fino ad oggi. Milano Marittima è ancora una città giardino, ha conservato la sua pineta sul mare e quest’anno festeggia i suoi cento anni dalla fondazione.

La casa di Palanti c’è ancora, proprio lì vicino al mare, «anche se non è più della nostra fa­miglia «, commenta la nipote Pao­la-Rotta che ha mantenuto fortissi­mo il legame con la cittadina sul­l’Adriatico. È lei che ricorda le pa­role della vecchia zia che le rac­contava di quando quel manipolo di pionieri milanesi si trovava sul­la spiaggia ogni Ferragosto a gu­stare il risotto giallo, bagnato di Sangiovese. È lei che ricorda il tra­dizionale bagno di San Lorenzo: ogni 10 agosto da Cervia arrivava­no tutti i contadini, con i carri, i buoi, i cavalli e si buttavano tutti a mare per fare quell’unico bagno dell’anno.

Non c’erano strade al­lora, non avevano l’acqua nelle ca­se­ per andare a fare la spesa dove­vano percorrere un sentierino che li collegava a Cervia. Poi quan­do hanno costruito il primo alber­go, il Mare Pineta (che c’è ancora) il ragazzo col carretto dell’albergo passava da quelle prime case a prendere il bigliettino con le ordi­nazioni e faceva la spesa per tutti. Poi ci fu la colonia per i bambini co­­struita vicino ai villini costruiti un po’ allavolta e venduti a 10mila li­re quelli a due piani e 15mila lire i più belli con la torretta, la terrazza e la cantina.

Ricco il cartellone di appuntamenti in programma a Milano.

A cominciare dalla mo­stra fotografica, in via Dante, che in 36 scatti d'autore racconta la Mi­lano Marittima di ieri e di oggi. Pre­visto il cortometraggio «Quell' estate al mare», proiettato il 5 mar­zo all'Urban Center.
Il calendario delle iniziative in programma è consultabile sul sito www.cente­nariomilanomarittima.it.

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