Quando il Giappone sposa cioccolato e tè

Francesca Lovatelli Caetani

Si parla di foglie di tè, magari verde o in polvere (la cosiddetta matcha) e subito si pensa al Giappone, alla scenografica cerimonia, o a una portata di sushi e sashimi che gli si abbina in modo perfetto. Oggi il mondo del Sol Levante si è appassionato a un prodotto che, originariamente, proviene da altre latitudini: il cioccolato, declinato nella raffinata forma delle ganache. Questo succede all'hotel Bulgari dove, dopo il successo dello scorso anno, il maître chocolatier dagli occhi a mandorla Miura Naoki ha replicato per l’intera settimana le sue creazioni artigianali, solitamente disponibili nel negozio di Omotesando a Tokyo, che a Milano si degustano accanto al camino della lobby, tutti i giorni alle 5, insieme ad una tazza di pregiata miscela di tè (da 27 euro) oppure oggi durante un esclusivo brunch. Le «gemme» di Naoki sono prodotte nel laboratorio a vista, ricreato all’interno dell’albergo, dalle 19 alle 21 aperto al pubblico, mentre durante il giorno si acquistano le ghiotte creazioni in un corner dedicato.

I cioccolatini di Naoki nascondono nel loro guscio di cioccolata finissima gli aromi della tradizione italiana come passito di Pantelleria e pistacchio di Sicilia (da sposare con una tazza di nero Darjeeling Jungpana 2nd Flush), con accostamenti inediti nei ripieni di fico e aceto balsamico - da assaggiare (...)

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