«Te l’avevo detto io». Un tormentone. Come quello di ogni mamma che si rispetti. Che ora deve risuonare come un incubo alle orecchie di un figlio ormai parecchio cresciuto - ottant’anni compiuti - e anche parecchio nei guai. Se solo Rupert Murdoch avesse ascoltato i consigli di mamma Elisabeth. La vispa signora di anni oggi ne ha 102 ma - manco a dirlo - ha un alibi di ferro. L’avvertimento al figlio era arrivato - come da ogni chioccia che si rispetti - con un anticipo di almeno quarant’anni. Parola (scritta) di Julie Browing, autrice di «Dynasties» (che non è una telenovela ma un libro su alcune delle famiglie più potenti d’Australia). Parola confermata al Guardian, che ha sentito la vecchietta due anni fa, in occasione del suo centenario.
È il 1969, l’anno in cui lo Squalo sbarca a Londra e comincia a sognare di sguazzare nel mare della stampa british e di mettere le mani sul News of the World, la bibbia del gossip dei sudditi di Sua Maestà. La saggia Betty, però, mette in guardia il «pargolo» (quasi quarantenne) che ha il fiuto per gli affari: «Gli dissi ripetutamente che non doveva farlo perché quello non era il giornalismo che aveva ereditato dal padre, è un infernale macchina del fango che prima o poi ti porta nel fango». E poi ancora, con la sensibilità e la lungimiranza della madre di famiglia: «La privacy delle persone, di qualunque persona, non va violata. Per un semplice motivo, che noi pretendiamo di veder rispettata la nostra e quindi non abbiamo diritto di andare a spiare le vite altrui». Parole al vento. Il copione della famiglia perfetta viene immancabilmente rispettato. Rupert se ne infischia di quello che dice la cara mamma chiusa nella sua tenuta di Cruden, in Australia, dove si dedica alla beneficenza dopo la morte del marito Keith, fondatore dell’impero mediatico di famiglia. Il «ragazzo» sogna il grande salto. E lo fa. «Mi ha risposto che non capivo il business, che ci sono decine di migliaia di persone a Londra che non hanno altro nella vita e che vogliono leggere quella roba». Il finale di questa storia è noto a tutti.
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