Cronache

Quando il pareggio è più vicino a una sconfitta

Quando il pareggio è più vicino a una sconfitta

Lasciando perdere dietrologie e parlando solo dell'attuale stato dell'arte credo si possa dire che chiunque investa nel brand stia sicuramente posando le basi per programmi pluriennali e certamente non a breve scadenza.. Ora, a prescindere da giudizi più o meno lusinghieri sulle gestioni Genoa ante novembre 2006, e parlo di tutte, è evidente che chi investe nel marchio, pubblicizzandolo, è uno che vuole restare a lungo e godere i frutti di questi investimenti. Chiunque si occupi di investimenti sa che i frutti di operazioni simili verranno raccolti dopo anni.
Quindi il primo concetto che deve passare, ed è inconfutabile, è questo: la proprietà ha un progetto e ce l'ha a lunga gittata.
Certamente si potrebbe dire che chi ha investito in calciatori del '90 già lo ha dimostrato. Rispondo sì, ma é molto meglio, per chiarire una volontà, investire in strutture e nel marchio (certamente non facendo un'operazione, come ha fatto qualcuno, di lease back).
Ecco, la proprietà del Genoa da un po' di tempo sta investendo in rafforzamento societario (strutture) quanto investito nel vero core diretto (i giocatori e la squadra). E questo credo sia evidente vada molto bene.
Cosa potrebbe andare meglio? Beh, da primi in classifica trovare qualche pecca sembrerebbe un poco astruso. Sempre con lo spirito propositivo, provo a dire dove occorre migliorare, almeno secondo me.
Penso serva una prima punta forte fisicamente, agile e con i gol nel dna.
Il gioco che stiamo facendo ha prodotto frutti, ma come tutti sanno nel calcio le tattiche sono in movimento e oggi chiunque incontri il Genoa rafforza fasce e mette a uomo la marcatura sul nostro cervello. Bene... non sarebbe male, quando non si trova (e ci sta) il bandolo della matassa, provare a cambiare gioco e schema.
Ricordiamoci sempre che per chi deve vincere il campionato il pareggio è, che che ne dica chi obbietta, numericamente molto vicino a una sconfitta, fermo restando che le squadre vivono anche di morale e non solo di punti.

A me piace, per esempio, Moscardelli.

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