Cè chi ricorda con aria sognante i cartelloni della Campari che, ormai, si sono trasformati in un oggetto di culto per collezionisti. Ormai la pubblicità è considerata una forma darte e, come tale, la sperimentazione è il suo pane. Certo non tutti gli affiche sono così raffinati come quelli del celebre aperitivo. Da intenditori - daltra specie, però - erano ad esempio i manifesti, apparsi lanno scorso in Germania, per promuovere il mensile Playboy. Sui cartelloni compariva una bella «coniglietta» ritratta con un generoso décolléte, con sorpresa inclusa, adatta al clima teutonico: quando pioveva, la carta del manifesto si comportava come una magliettina, lasciando «a nudo» tutto il suo contenuto. La scritta «Guys, pray for rain» - «Ragazzi, pregate che piova» - era uninterpretazione letterale del pensiero di molti passanti di sesso maschile.
Il mondo della strada, daltronde, offre spunti particolarmente ghiotti per i «creativi» della pubblicità. Come nel caso dei promotori di The Polar Express, pellicola disneyana con protagonista Tom Hanks. In piazza Cadorna, a Milano, per lanciare luscita del film nelle sale era stata creata una struttura, una specie di galleria da attraversare; e, visto che il clima era natalizio e il titolo glaciale, chi passava sotto larco veniva accolto da una cascata di neve. Ovviamente gli organizzatori avevano pensato a tutto: accanto erano sempre pronti anche gli spazzini, solleciti nel raccogliere i fiocchi caduti.
Gli stessi cartelloni sono diventati interattivi: ne esistono anche di animati, che «dialogano» con i passanti.
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