Quando il rossoblù si colora di rosanero

Vedi, guardi e pensi. Che ci starebbe proprio bene una pennellata di rossoblù in quel mare rosanero. Perché ci sono Tedesco, Mutarelli, Codrea, Makinwa. Che vuol dire un pezzo di Genoa finito in Sicilia. Che significa, giocate il vostro derby. C’è la Samp, la stracittadina si fa anche così. Quattro nomi, storie diverse, amori intensi. Tedesco, partiamo proprio da lui. Che ritorna sotto la Lanterna e spiega: «Sono andato via dal Genoa per una sola ragione, non andavo d’accordo con Fabiani e lui ha fatto di tutto per farmi andare via». Rimane il fatto che oggi il derby dell’ex capitano rossoblù ha colori particolari. Lui, con la maglia del Palermo, che incrocerà la spada con la Samp, sperava e voleva un altro scenario. Che non ci sarà più.
Ancora un passo indietro. Makinwa, Cosmi lo aveva chiamato l’Altafini nero ma lo faceva giocare con il contagocce. Chiudiamo con il botto: Mutarelli e Codrea. Che quando tornano a Genova hanno quella faccia un po’ così. Di chi è andato in un ristorante extra lusso ma esce con la pancia vuota. Profeti lontano da Genova, qui da noi soltanto le briciole. Soprattutto Mutarelli che piace anche alla Fiorentina. E pure Codrea è un gran bel rimpianto, piedi buoni e idee sopraffine, poi quel maledetto infortunio che lo ha fatto scendere dalla rampa di lancio.

Un bel giorno si sono ritrovati a Palermo, questioni di bilancio. Oggi ritorneranno a Genova insieme a Tedesco e Makinwa. Un po’ di rossoblù sullo sfondo rosanero, e tanto blucerchiato di là. Sono anche questi i colori di un derby.

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