Mettiamoci il cuore in pace. Il livello internazionale del nostro calcio è modesto, in qualche caso addirittura penoso. Ancora più discutibile è il comportamento di quei club che a parole vogliono fortissimamente lEuropa e poi non vedono lora di uscirne per dedicarsi allamato campionato. Un disastro culturale, non solo sportivo. Alcuni tecnici affrontano gli impegni continentali con la puzza al naso e, questo modo di pensare, lo trasmettono alle rispettive squadre con il compiacimento dei signori presidenti. Qualcosa cambierà il giorno in cui lo Zamparini di turno caccerà lallenatore dopo una serie di risultati sconfortanti nelle coppe. Quel che conta è il recinto di casa, chissenefrega del resto. Così vanno le cose nellItalia del pallone alla ricerca sempiterna di alibi per mascherare la figuraccia di giornata. Allestero nessuno si lamenta del malvagio programma che prevede 3 partite a settimana e moltiplica il turn-over. E la regola. Il Liverpool imbottito di giovani addormenta il Napoli al San Paolo, il Palermo senza qualche titolare frana al Barbera davanti alla Cska Mosca. Questione più mentale che tecnica, cosa ne dite?
Nel ranking Uefa siamo al quarto posto, sempre più lontani dalla Germania. Il distacco è aumentato a 6,432 punti, impossibili da recuperare nel resto della stagione. E poco ci consola lanalogo vantaggio (6,494) che vantiamo sulla Francia. Sapete cosa significa? Che dal 2012-13 porteremo in Champions League tre squadre invece di quattro, di cui lultima ai preliminari, per uno o più anni. Una perdita pesante non solo in chiave sportiva ma anche economica, stimabile sui 20 milioni. E il motivo va cercato nel regolamento Uefa che divide la torta dei diritti tv in base a vari parametri fra cui laudience. Meno squadre, meno partite, meno telespettatori. A rimetterci, in particolare, saranno i club iscritti alla Champions League.
Lultimo turno è stato devastante con 5 punti conquistati su 21, frutto di una vittoria (Inter), due pareggi (Napoli e Juventus), quattro sconfitte (Milan, Roma, Sampdoria e Palermo). Da codice rosso anche i gol: 7 segnati, 14 subiti. Gravissimi i tonfi casalinghi dei rosanero con il Cska Mosca e dei giallorossi con il Basilea, ovvero con avversari di modesta levatura.
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