Quando il vicolo diventa gabinetto e dormitorio

Quando il vicolo diventa gabinetto e dormitorio

In un centro storico ormai in gran parte risanato e «fiore all'occhiello» della Genova turistica, segnaliamo, dopo numerosi tentativi fatti presso le competenti Istituzioni da parte di operatori commerciali e residenti, la ripugnante situazione in cui si trova la parte alta di via Canneto il lungo-archivolto Baliano-Pollaioli, (sede di numerose attività commerciali, in gran parte alimentari, i cui gestori rispettano scrupolosamente le norme in materia d'igiene), venutasi a creare a seguito della presenza di un individuo enorme, giovane e comunitario che ha fatto di questa porzione di quartiere il suo self service dormitorio e gabinetto a qualunque ora del giorno e della notte.
Stimolato da vari cartoni di vino che appena vuoti lancia per aria e dove cadono cadono, costui ha reso quasi invivibile questo tratto di strada, peraltro frequentato da gente normale e in particolare da bambini piccoli e in età scolare, anziani, turisti, numerose casalinghe che quotidianamente fanno la spesa.
Rileviamo anche che questa via, ricca di negozi come poche altre del centro storico, insieme a via S. Lorenzo è il passaggio più frequentato fra il centro città e la zona Expo.
Lungi da noi lo stigmatizzare una scelta di vita che avrà certo radici antiche, ma le conseguenze negative di tale scelta individuale non devono penalizzare il resto della popolazione locale e non, già abbastanza esasperata da una situazione igienico-sanitaria fuori da qualunque parametro accettabile.
L'unica difesa che residenti e commercianti hanno finora attuato in attesa di provvedimenti che non arrivano dalla mano pubblica è l'esortazione ai passanti a non dare neanche un centesimo di elemosina in modo che spontaneamente questa persona si allontani.
Questa evidentemente non è una soluzione ma un palliativo, restiamo quindi in attesa di seri provvedimenti in merito da chi di dovere.
Precisiamo alle eventuali «anime belle» che ci imputassero scarsa sensibilità nei confronti di costui che esistono in Genova fior di aiuti di vario genere per le persone in situazioni di disagio, perché crediamo che nessuno, neppure i «buonisti» più accaniti, possa pensare che sia giusto per un qualsiasi essere umano trascinare la sua vita in tale continuo ed estremo degrado.
seguono sette firme

Questo è solo un episodio di tanti che avvelenano il vivere quotidiano di quei cittadini onesti e lavoratori che, pronti a rispettare le persone e le cose, chiedono in cambio altrettanto rispetto.

È ben triste che fino ad oggi nessuno abbia raccolto l’appello di questo manipolo di persone che, tra l’altro, con il loro lavoro, operano in prima linea per mantenere vivo, bello e frequentabile il centro storico. E le istituzioni dove sono? Chissà, Le elezioni sono comunque vicine.

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