Raccontare Roma attraverso le tracce che personaggi illustri hanno lasciato nelle osterie, nelle taverne e nei ristoranti della città. Lidea è diventata una mostra ospitata al complesso del Vittoriano. «Il primo pensiero - dice il giornalista del Tg1 Paolo di Giannantonio che lha organizzata con Alessandro Nicosia - mi è venuto una decina di fa, quando in una nota pizzeria mi chiesero di scrivere un ricordo del mio passaggio su una paletta di legno, di quelle utilizzate per servire le pizze a tavola». Le antiche trattorie di Roma sono preziosi archivi che hanno conservato per decenni tesori nascosti di vario genere, poesie inedite, fatti mai raccontati, opere darte mai esposte, curiosità capaci di guidarci in un percorso di conoscenza e di approfondimento della società nel corso degli anni, spiegano gli organizzatori. Tutto ciò ha reso possibile una esposizione in grado di raccontare la città proponendo un itinerario inusuale che si snoda attraverso lesposizione di dipinti, schizzi, caricature, dediche, appunti, considerazioni, fotografie, e pensieri lasciati da artisti, poeti e musicisti, attori, disegnatori, intellettuali e registi ma anche gente comune che è intervenuta con una frase, con unopinione allinterno di una disputa e ne ha lasciato traccia sui libri storici degli ospiti. Una mostra che contempla indubbiamente la sfera dellarte, ma che vuole essere anche narrazione di costume e di vita vissuta.
Nei libri di alcuni ristoranti si ritrovano i «sapori» e le atmosfere della Roma capitale di una Italia che usciva dalla Grande Guerra e che iniziava il cammino del Ventennio. Ci sono le illusioni del Fascismo e lamaro epilogo della Seconda Guerra Mondiale. Larrivo degli americani, la ripresa, il boom degli anni 60 e della dolce vità. E infine la televisione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.