Leconomia del futuro è sempre più green. Etica e sostenibile. Non a caso soltanto in Italia sono trecento le aziende impegnate nella cosiddetta «green economy», tutte certificate. Eccellenze di primissimo livello, che si occupano dei settori più diversi. È quanto è emerso nel corso di «Mondopulito», una giornata di dibattito sul tema «Imprese e comunicazione nell'era del green business», promossa dal mensile Espansione, durante la quale sono stati presentati i dati di una recente ricerca condotta da «Green intelligence». Dallo studio emerge una realtà inconfutabile: la «green economy» è quella che cresce più forte. Una delle poche che catalizza investimenti, stimola la ricerca e crea posti di lavoro.
È dunque finito il tempo in cui le aziende occidentali scappavano verso i Paesi emergenti anche perché sapevano di trovarci legislazioni meno rigide sulle tematiche ambientali, oltre naturalmente che per la manodopera a basso costo e per le legislazioni fiscali più convenienti. Di un segno dei tempi che cambiano parla il responsabile Pubblic affairs di Renault, Andrea Baracco, raccontando come lindustria francese stia impiantando in Marocco uno stabilimento a impatto ambientale zero «per servire il mercato locale». Mentre dallEuropa arrivano potenti stimoli proprio a questo settore, come afferma Matteo Fornara, direttore della rappresentanza a Milano della Commissione europea: «Il bilancio comunitario non cresce per via della crisi - dice - si incrementano gli euro-investimenti per raggiungere il fatidico traguardo del 20-20-20: ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili entro al 2020. Una sfida che vede una volta di più un Europa a due velocità, coi Paesi nordici che scalpitano per far diventare il 20-20-20 un 30-30-30 e lItalia che fatica a raggiungere i suoi obiettivi, anche se facilitati al 17 e non al 20%». Ma la green economy, per crescere, richiede un radicale cambiamento di mentalità a industria e consumatori, e per guidare questo cambiamento un ruolo fondamentale lo fa la comunicazione. Che, come dimostra la ricerca, si basa sempre di più tematiche legate al rispetto dellambiente. E viene veicolata soprattutto dal web.
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