Quegli alleati che vogliono pensionare il Cavaliere

Anche in occasione della vittoria di Sarkozy, Casini insiste sulla necessità di avere il coraggio di cambiare profondamente. Basandosi solo sull’anagrafe il discorso potrebbe essere giusto. Ma poiché si tratta di individuare una persona cui mettere in mano il futuro della nazione, ritengo che attualmente voler «pensionare politicamente» Berlusconi più che di coraggio è indice di cocciutaggine. Vorrei che Casini facesse il nome di qualcuno che è sceso in politica dopo avere ottenuto risultati eccezionali nel campo imprenditoriale, non per diritto ereditario ma grazie al duro lavoro e alle proprie capacità. Capacità che Berlusconi ha saputo dimostrare anche in politica, campo nel quale può essere considerato un «pivellino» visto che vi opera solo da tredici anni, senz’altro meno di molti politici (incluso Casini) che hanno fatto solo quello fin da quando avevano ancora i calzoni corti.

Quindi, politicamente parlando, fidiamoci di questo «giovane» che ha ancora tanto entusiasmo e che può fare molto per il bene del Paese! Per esempio: il «tesoretto» che è l’ultima delle sue imprese. Anche uno studente del primo anno di ragioneria sa che le maggiori entrate sono frutto delle ultime due «finanziarie» del Polo.

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