Cosa fanno un Walter Veltroni 49enne, un Adriano Celentano 50enne e una Manuela Marrone in Bossi 44enne alla bocciofila del dopolavoro ferroviario? Semplice, familiarizzano con lo sport preferito di ogni pensionato. In attesa di essere abbastanza anziani da passare alla pinnacola e alla cura dei nipotini.
La lista dei vip che si sono iscritti alle liste dellInps pochi anni dopo liscrizione alla scuola superiore è infinita. Politici, cantanti, industriali. Di sinistra, di destra, maschi, femmine. Mancano solo cani e gatti. Tutti toccati dalla fortuna e da meccanismi previdenziali favorevoli che li hanno fatti finire in pensione alletà in cui invece il popolo bue ancora fatica.
Sono soprattutto gli ex parlamentari a scatenare le polemiche. Premessa: la riforma del 97 voluta da Violante ha portato a 65 anni letà minima per percepire il vitalizio, anticipabile a 60 per i parlamentari di lungo corso e incassabile soltanto con almeno 5 anni di contributi. Però chi è stato eletto prima del 96 va in pensione a quota sessanta, riducibile a seconda delle legislature «lavorate». Ecco perché Walter Veltroni, deputato dall87, ha diritto al mensile da quando aveva 49 anni. Che poi lui «risciacqui» lassegno da 9mila euro in solidarietà africana o che vi rinunci dopo la rielezione, è altra cosa. Anche Vittorio Sgarbi ha maturato un vitalizio di 8mila euro a soli 54 anni. Stessa cosa per lex radicale Marco Taradash, che dopo 18 anni di aula ha diritto a 7mila e 700 euro. E ancora Maura, la figlia del leader comunista Cossutta: dieci anni di contributi e assegnino da 4.725 euro, esattamente come Tiziana Maiolo. Vero capolavoro è poi quello di Alfonso Gianni, sottosegretario allo Sviluppo economico del governo Prodi ai tempi dellabolizione dello scalone: ecco, lui intasca 6.590 euro al mese a 58 anni.
Altro punto critico è il computo degli anni lavorati. Se la legislatura supera la metà della sua durata naturale (5 anni), automaticamente si contano cinque anni di contributi. Pure se il governo è caduto dopo due anni, sei mesi e un giorno. Tra i baby pensionati ci sono anche casi limite, come quello di Toni Negri. Il leader di Potere operaio fu eletto nelle liste dei radicali nel 1983, non produsse nemmeno un emendamento, si diede alla latitanza e ora ha diritto a tremila euro al mese. E poi un po di numeri random: 3.108 euro per cinque anni di Parlamento al padre di «Repubblica» Eugenio Scalfari, allimprenditore Luciano Benetton e a Gino Paoli; 4.725 a Paolo Pillitteri, a Vittorio Cecchi Gori; più di ottomila a Susanna Agnelli, 7mila e 700 al presidente della Lega calcio Antonio Matarrese.
Nel club anche Antonio Di Pietro, che dal 1995 (età 45 anni) ha diritto allassegno di circa mille euro. Pensionati under 60 anche Cesare Romiti (54 anni) e Carlo De Benedetti (59).
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