«Automobili distrutte senza targa, mucchi di resti di cavi elettrici utilizzati per ricavare il rame, panni stesi, baracche fatiscenti costruite con insegne pubblicitarie, immondizia varia e condizioni igienico-sanitarie precarie rappresentano le conseguenze del nuovo insediamento rom abusivo che sta deturpando larea verde protetta tra via degli Aldobrandeschi e via DAronco». La denuncia arriva dal consigliere di An del XVI municipio Fabrizio Santori. «Disperati e incessanti gli appelli e le denunce dei residenti di Vignaccia al sindaco Veltroni per sollecitare lemissione dellordinanza di sgombero imposta dallAsl Roma D e mai effettuata dallamministrazione comunale - prosegue Santori - mentre cresce lo sconforto dei residenti che vedono sviluppare lo stanziamento, giorno dopo giorno nellarea verde prospiciente sotto le loro finestre. Il municipio continua ad accampare scuse legate a richieste formali del proprietario dellarea, occupata abusivamente, che sembra ancora non essere stato individuato. Siamo allassurdo: listituzione capitolina, che dovrebbe tutelare i cittadini, continua a far finta di nulla operando nella tutela silenziosa della categoria rom e permettendo la moltiplicazione della loro presenza anche nei luoghi protetti dellagro romano e a solo un chilometro dallaltro incontrollato campo nomadi di Villa Troili. Questo comportamento subdolo e incosciente, non solo provoca danni irreparabili allambiente e al polmone verde del quadrante Pisana, ma risulta essere, dai verbali dei sopralluoghi dellAsl competente, un focolaio di possibili diffusioni di malattie infettive per la presenza di ratti richiamati dal degrado e dallincuria».
«Continuiamo a chiedere, come abbiamo già fatto sei mesi fa, formalmente sia al prefetto e al sindaco che alla magistratura e ai vigili urbani - conclude Santori - limmediato sgombero e il rimpatrio dei clandestini nellarea di villa Troili senza tentennamenti né rinvii. Tale atteggiamento discriminatorio nei confronti dei cittadini italiani della zona continua a intaccare la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni».
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