Oggi esce il Meridiano dedicato a Eugenio Scalfari. Mi pare un’esagerazione, e non lo dico per quel becero disprezzo, assai d’uso a la Repubblica e dirimpettai, verso chi è sulla sponda avversa. Anzi, considero Scalfari un grande giornalista-imprenditore, credo il maggiore dei viventi. Se ci fossero i Meridiani dedicati ai Grandi Giornalisti, Scalfari avrebbe diritto di entrarvi, dopo Montanelli. Ha fondato e diretto un quotidiano leader, è un opinion maker assai influente nei Palazzi, ha inciso tanto nella mutazione della sinistra italiana. Ma, per favore, non è un grande scrittore, un letterato o un filosofo da meritare una consacrazione del genere.
Irrita la sua sconfinata autostima così autopomposa; fa simpatia invece la sua ammissione di narcisismo e albagia. Se non fosse a sinistra chissà come sarebbero spernacchiati i suoi atteggiamenti da Vate e da Classico Vivente, i suoi sproloqui di Teo-Filosofo con laurea in economia e commercio e carriera bancaria, che vuol insegnare ai papi la teologia e ai filosofi la filosofia (maestro di color che sanno, ma portatore sano d’ambedue i saperi). Tralascio il suo fascismo giovanile, il suo votare monarchia e poi fondare la Repubblica ( capitò anche ai primi presidenti della Repubblica), le grossolane sviste e le profezie sbagliate.
Cito solo un piccolo risvolto
biografico: se ironizzate su un leader che cominciò cantando in crociera perché inchinarvi a un opinion leader che cominciò lavorando in un casinò, su raccomandazione di papà? Scalfari restò un gran croupier pure in seguito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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