Profuma di Belle Epoque, è circondato da maioliche Richard Ginori e macina chilometri dal lontano 1909. L'ascensore di Castelletto Levante compie un secolo di vita e Genova lo celebra con una serie di eventi. Da ieri al 31 dicembre a partire dall'accesso di piazza Portello e poi su su fino al Belvedere Montaldo, la mostra fotografica «Cent'anni nel cuore della città» ripercorre il progetto, la costruzione e la vita di quest'opera grandiosa, primo ascensore pubblico sotto la Lanterna. Bell'esempio ligure di Art Nouveau, quello che ormai è, per molti cittadini, solo un semplice seppur utile mezzo di trasporto vuole rinascere così a nuova vita in una connessione ideale tra passato e futuro. Approfittando della coincidenza con il Festival della Scienza, infatti, Amt intende rilanciare proprio da questi locali antichi, e per la loro epoca avveniristici, la sfida alla modernizzazione, sognando una funicolare per gli Erzelli, e progettando ascensori per Quezzi Alta e Villa Scassi, mentre in via Bari verrà inaugurato tra qualche mese un nuovo elevatore e a Granarolo il lungo e sospirato cantiere della cremagliera dovrebbe aprire (almeno secondo quanto prevede l'accordo con il Comune) entro un mese.
Poco importa pertanto se il vero compleanno dell'ascensore, recentemente restaurato, sarebbe il 20 dicembre: per questo weekend sono già previsti numerosi festeggiamenti. Domani pomeriggio dalle 15 alle 18.30 l'associazione Genovainedita renderà omaggio al poeta Giorgio Caproni che definì l'ascensore di Castelletto come la sua via per il Paradiso mentre alcuni «strilloni» distribuiranno copie del Secolo XIX relative al giorno dell'inaugurazione. Domenica, invece, sempre nel pomeriggio, il Gruppo Storico Sextum, insieme agli artisti Ernesto Oppicelli, Margherita Colangelo, Annarita Cecchini e Andrea Visconti, ricreeranno le atmosfere di inizio '900 con allestimenti d'epoca e brani di operetta.
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