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Quell’Isotta poco avvenente non può scaldare Tristano

Quella di Tristano e Isotta è una leggenda di origine celtica che fa parte del mito romantico dei grandi amori spezzati. E così Ridley Scott, qui solo produttore, ha affidato il compito di far rivivere il mito dei due tragici amanti a Kevin Reynolds, già autore di Fandango e Waterworld. Una scelta infelice, perché il pur bravo Reynolds non possiede il senso dell’epico, è un regista moderno, contraddittorio e discontinuo. Il suo Tristano&Isotta è corretto, ben fotografato e con due interpreti inadeguati, i giovani James Franco e Sophia Myles, quest’ultima non così avvenente da giustificare l’ardore del suo giovane amante. Si guerreggia e duella con competenza, ma tutto appare distaccato, ciascuno fa la sua parte ma per un film d’amore il cuore è troppo distante dalla vicenda narrata. Contano le vicende belliche, gli intrighi tra iglesi e irlandesi, la lotta per il potere, la violenza rituale di un popolo appena uscito da un’epoca barbarica.

Girato in Irlanda e nella Repubblica Ceca, il film non è un kolossal, solo un prodotto professionale, funzionale all’epoca che stiamo vivendo.
TRISTANO&ISOTTA di Kevin Reynolds (GB/Rep. Ceca/ Germania - 2005) con James Franco, Sophia Miles. 120 minuti

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