Quell’uomo dai mille nomi che vuol spiare l’economia

La patente svizzera che aveva in tasca un mesetto fa, quando andò a sedersi come nulla fosse nella stanza del direttore dell’agenzia Adn Kronos, porta il nome di Bernd Langer, nato in Germania il 31 luglio 1966. Ieri, quando ha cercato di rifare lo stesso gioco nella sede di Mediobanca in piazzetta Enrico Cuccia, aveva invece in tasca un documento italiano pescato chissà dove: ed è per il possesso della carta di identità fasulla che alla fine la polizia ha deciso di arrestarlo. Che si tratti dello stesso uomo, però, non ci sono dubbi. Ed è lo stesso che ha cercato qualche tempo fa di infilarsi in un importante studio legale, e che chiedeva informazioni in giro su Carlyle, il colossale fondo di investimenti diretto da Marco De Benedetti.
Massiccio, cranio rasato, apparentemente qualche anno in più di quelli attestati dalla patente. Accuratamente vestito. E poi: accento dell’Europa centrale, ma un italiano parlato con buona proprietà. Cosa vuole, cosa cerca? Si conoscono le sue imprese fallite, ma nessuno sa se e in quanti uffici sia invece riuscito a entrare a fare i suoi comodi.

All’Adn Kronos, l’agenzia di stampa che per prima denunciò alla Digos la sua comparsa, se lo chiedono ancora adesso. Voleva piazzare una microspia? Voleva entrare nella banca dati dell’agenzia? Voleva semplicemente usare un ufficio per un’ora per sbrigare i suoi affari senza affittarne uno? L’unica (...)

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