Quella «carogna» di Faletti racconta gli anni ’80 di un liceo

In «Notte prima degli esami» è un professore severo: «Vorrei che Clooney recitasse in Io uccido»

Cinzia Romani

da Roma

La profondità? Sta in superficie, come accade nella Notte prima degli esami (da venerdì nelle sale), garbata commedia generazionale di Fausto Brizzi, regista romano classe 1968 qui alla sua opera prima. Inutile negarlo: la dolce ala della giovinezza risulta carezzevole in questo prodotto, buono a ridar fiato alla cineindustria italiana, qua e là in affanno. Come una boccata d’aria pulita, arrivano le faccette impunite d’un gruppo di liceali alle prese, negli Anni Ottanta ormai rimpianti da molti (per via d’una spensierata opulenza), con la prova di maturità. A compattare Luca (Nicolas Vaporidis) e Alice (Sarah Maestri), Simona (Chiara Mastalli) e Massi (Andrea De Rosa), Riccardo (Eros Galbiati) e Chicca (Valentina Idini) ci pensa il professor Martinelli, interpretato dall’ex cabarettista, oggi autore di successo, Giorgio Faletti. E se gli studenti, nel film corale intitolato dall’omonima canzone di Antonello Venditti, l’hanno soprannominato «carogna», un motivo c’è. «Ho lavorato venticinque anni, dicendo che facevo l’attore: me ne sono convinto anch’io», scherza Faletti, dai cui occhi di ghiaccio affiora un’antica malinconia, voltata in grinta. Dopo il thriller Io uccido, nel 2002 vero caso letterario (oltre un milione e mezzo di copie vendute), il giallista astigiano ha replicato con Niente di vero, tranne gli occhi. E adesso? «Sto lavorando intorno a una storia etnica, ambientata in Arizona e con indiani navajos. Per motivi scaramantici, non ne rivelo il titolo», dichiara Faletti, che al regista David Cronenberg ha ceduto i diritti d’autore dei suoi noir, riservandosi la supervisione delle erigende pellicole relative. «Amerei avere George Clooney interprete di Io uccido, anche se resto intrigato dalla musica: nel mio futuro ci sarà spazio per un lavoro a sfondo musicale», rivela.
Se c’è chi si aspetta che il giallista nostrano funga da traino all’opera prima di Brizzi, che ha firmato varie sceneggiature dei film di Natale (Merry Christmas, Natale sul Nilo, Natale in India), altre attrattive sono, qui, evidenti. A partire dalla colonna sonora, composta da canzoni di culto degli Anni Ottanta, cantate da Raf, dai Duran Duran, da Donatella Rettore. «Nel mio film la musica è indispensabile, per creare un affresco di quel periodo», commenta Brizzi, che ha diretto «qualcosa a metà tra Sapore di mare e Il tempo delle mele». Dal canto suo, Antonello Venditti fa sfoggio di umiltà: «I miei video erano scadenti, sicché preferisco mettere una mia canzone in un bel film. Ma questo non va sottomesso ad alcun genere», spiega il cantautore, ricordando come Notte prima degli esami sia la terza pellicola che reca il titolo d’un suo motivo (le altre essendo Ricordati di me e In questo mondo di ladri).
Le scene comiche non mancano, in questo film che fotografa gli anni yuppies, accennando alla caduta del Muro di Berlino e all’avanzata della razza rampante (vedi Daniela Poggi ed Edoardo Costa, nei ruoli della mamma di Claudia e del fidanzato dell’arrampicatrice signora).

Così fa ridere la cintura zeppa di temi fotocopiati in miniatura, portata da uno studente impreparato e fa sorridere l’idea che il professore carogna conti su una Simca 1000, una fetenzia di macchina per uno dei tanti professori umiliati&offesi della società affluente.

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