La Cina ha un nuovo nemico: il sesso. E per combatterlo ha deciso di chiedere aiuto all’America. Non a quella di Barack Obama, né a quella di Bill Clinton, che in materia era alquanto disinvolto, ma a quella evangelica e ultraconservatrice di George W. Bush. Come osserva il Washington Post , se tutto andrà secondo i programmi, quest’autunno molte ragazze della provincia dello Yunnan, nel Sud-ovest del Paese, annunceranno al proprio ragazzo di non poter far sesso con lui. E proporranno all’affranto spasimante di seguire un corso di astinenza. Made in Usa . Già, perché per tentare di arginare la crescita demografica, la Commissione per l’istruzione dello Yunnan ha ordinato a tutti gli insegnanti delle scuole cinesi superiori e delle università di seguire il programma No apologies , ideato da Focus on the Family , organizzazione americana cristiana fondata nel ’ 77 dallo psicologo James Dobson e che si propone di promuovere «una corretta educazione sessuale». Tra le tante forme di contagio culturale ed economico, che hanno portato la Cina a preferire il consumismo al comunismo e il capitalismo alla lotta proletaria, questa è una delle più sorprendenti. La Repubblica popolare cinese è infatti rigorosamente atea e non gradisce la diffusione di religioni all’interno del suo territorio, se non quelle autorizzate e considerate innocue, come ben sanno i cattolici, divisi in due comunità: una clandestina e preseguitata, fedele alla Santa Sede, l’altra legata al governo. O come sa il Dalai Lama, che continua a essere bandito e trattato come un pericoloso terrorista. Gli ultrà cristiani americani, in teoria, sarebbero tutt’altro che graditi in Cina, anche per la loro tendenza al proselitismo. Ma la necessità di contenere le nascite ha indotto i cinesi e gli evangelici a un compromesso, sebbene limitato a una sola provincia. A Chongqing, ad esempio, la municipalità più estesa e popolosa della Cina con 32 milioni di abitanti, ha deciso di condannare i genitori di bambini nati fuori del matrimonio a pagare, ognuno, una multa salatissima; fino a 250mila yuan, oltre 28mila euro. Ma le autorità dello Yunnan sono convinte che le pressioni morali possano essere più efficaci del timore delle sanzioni e hanno deciso di aprire le porte agli evangelici. Tra non poche polemiche, peraltro. Convincere i giovani a seguire il programma non è facile. «I genitori rispondono positivamente, ma i loro figli, passati i quindici anni, tendono a non seguire più i consigli di mamma e papà», ha ammesso uno degli educatori americani trasferitosi in Cina. Altri commentatori, sui giornali e sui blog, biasimano il mancato ricorso a misure contraccettive, come i preservativi. Ma lo Yunnan non desiste, confortato dai risultati ottenuti da Focus on the Family in Paesi musulmani, come Malaysia ed Egitto. Il metodo si basa essenzialmente sulla persuasione dei giovani e sul rafforzamento della loro consapevolezza.
«Se una ragazza prima del matrimonio ha rapporti sessuali con il suo ragazzo - ha spiegato al Global Times un professore dell’Università dello Yunnan - la cosa può avere riflessi anche negativi sulla sua vita e sui suoi studi, perché si crea una sorta di dipendenza dal ragazzo.Il modo di pensare dell’organizzazione americana è ottimo ». Gli evangelici, in ogni caso, ringraziano. Volevano sbarcare in Cina e in Cina sono arrivasti. Puri e, soprattutto, casti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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