Una straordinaria coincidenza. Ma come fate a non capirlo? Angelo Rovati, l’amico di Romano Prodi, parla al telefono con Bruno Binasco, l’amico di Marcellino Gavio. A prima vista tutto fa pensare che l’oggetto della conversazione sia la tangente al centro dell’inchiesta su Penati, ma in realtà non è così, spiega Rovati. In realtà è solo una «straordinaria coincidenza ». Che avevate pensato? Sì, è vero: i due discutono di una «caparra immobiliare», che guarda caso è proprio il meccanismo con cui, secondo i pm, si pagavano le mazzette al centro dell’inchiesta Penati. E per di più la «caparra immobiliare» di cui parla Rovati è intestata a Binasco, propri come quella al centro dell’inchiesta Penati. E per di più la «caparra immobiliare » scade anche lo stesso giorno, cioè il 31 dicembre 2010, proprio come quella al centro dell’inchiesta Penati.
Ma che ci volete fare? Quando il fato si mette d’impegno,le straordinarie coincidenze non finiscono mai. Dunque ricapitoliamo: nell’inchiesta Penati c’è una caparra immobiliare intestata a Binasco che scade il 31 dicembre. E Rovati al telefono parla di una caparra immobiliare intestata a Binasco che scade il 31 dicembre. Però, sia chiaro: si tratta di due caparre immobiliari diverse. Sembrano uguali: tutte e due intestate proprio alla stessa persona, tutte e due datate proprio 31 dicembre, ma è solo una straordinaria coincidenza. Che si mettono in testa alle volte i magistrati: l’amico di Prodi,per l’amor del cielo, non parla di mazzette. Al massimo parla di una trattoria.
Davvero, non stiamo
scherzando. Lo sostiene lui: quella caparra era legata all’acquisto
di un immobile destinato a ristorante. In effetti stiamo parlando in
entrambi i casi di persone che hanno tanta voglia di mangiare...
Ma adesso basta con le battute. Rovati va preso sul serio: in fondo a
chi di voi non è capitato nella vita di parlare al telefono con Bruno
Binasco di una caparra immobiliare che scade il 31 dicembre 2010? È
normale, lo facciamo tutti. E se nello stesso tempo quella caparra
immobiliare sta al centro di un gigantesco episodio di corruzione
che riguarda proprio il vostro partito,
che ci volete fare? È una coincidenza. State attenti:se al telefono
c’è Bisignani, ecco, allora di può parlare di P3, P4, rete occulta,
trama segreta. Se c’è,per dire,Denis Verdini,allora è subito una
cricca. Se c’è un qualsiasi amico di Berlusconi, insomma, siete
legittimati a parlare di una società criminale, Spectre micidiale,
massoneria, impero della corruzione. Ma se al telefono c’è l’amico di
Prodi, state tranquilli. È solo una «straordinaria coincidenza ».
Del resto è una vita che il centrosinistra vive d’aria, d’amore e di
straordinarie coincidenze. Nell’ottobre 1989, per esempio,venne
accertato nell’ambito dell’inchiesta Enimont, che Raul Gardini entrò
a Botteghe Oscure con un miliardo di lire e uscì senza: vedi alle
volte le straordinarie coincidenze, che ti combinano? Il pm Nordio
indagò su 370 milioni passati dalla coop Unieco a Marcello Stefanini,
allora tesoriere del Pd, ma dovette concludere che si trattava di
straordinarie coincidenze. Le stesse
straordinarie coincidenze che hanno portato miliardi nel borsellino di
Primo Greganti, il mitico compagno G, o sui conti esteri di Cesare De
Piccoli, ex parlamentare veneto del Pci. Vogliamo arrivare a periodi
più recenti? Secondo voi perché D’Alema telefona a Giovanni Consorte,
numero uno di Unipol, durante la scalata Bnl, e gli dice «vai facci
sognare»? E perché Fassino gli chiede «abbiamo una banca? ». È
evidente: si tratta di coincidenze. Forse volevano anche loro comprare
un ristorante, ma non si sono spiegati bene.
E Sandro Frisullo? Il vicepresidente pugliese, secondo i pm, riceveva denaro ed escort da Tarantini, e poi lo portava a cena, dove c’era pure D’Alema. Guarda che coincidenza. E Alberto Tedesco? L’assessore alla sanità pugliese, indagato per corruzione e associazione a delinquere, è diventato, per una straordinaria coincidenza, senatore del Pd: ha ottenuto il seggio quando già aveva alle calcagna i magistrati e ha ottenuto l’immunità in Parlamento, nonostante il Pd avesse dichiarato voto contrario.
Lo vedete come si sommano le coincidenze? Arrestano per bancarotta fraudolenta Vittorio Casale, immobiliarista vicino a D’Alema? Coincidenza. Finiscono nei guai Vincenzo Morichini e Roberto De Santis, i due soci di Ikarus,lo yacht di D’Alema? Coincidenza. L’imprenditore Pio Piccini parla di finanziamenti al Pd e alla fondazione Italianieuropei in cambio di commesse da Finmeccanica? Coincidenza. Che ci volete fare, quando il fato si mette d’impegno ottiene ciò che vuole: quelli del centrodestra creano cricche, P3, P4, reti segrete, trame oscure. Quelli del centrosinistra, invece, niente: non hanno nemmeno bisogno di organizzarsi. Si affidano alle coincidenze. Che, alle volte, sono assai ricche. Per esempio: Franco Pronzato, amministratore dell’ Enac ed ex consulente di Bersani, è stato arrestato con l’accusa di aver intascato abbondanti mazzette in cambio di appalti agevolati sui voli aerei. Quando l’hanno interrogato, s’è giustificato dicendo: «Pensavo fossero un regalo di Gesù Bambino». In fondo, che straordinaria coincidenza, era proprio la vigilia di Natale.
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