Quelle due dita di schiuma non fanno mica ingrassare

Quelle due dita di schiuma  non fanno mica ingrassare

Naturale, poco calorica, salutare, ricca di profumi. Ecco il ritratto della birra. È quasi incredibile che una bevanda multiforme come la «chiara» o «la scura», mosaico di colori, profumi e sapori, nasca in realtà da quattro semplici elementi molto comuni in natura: l’orzo, l’acqua, il luppolo e il lievito. Una ricetta assolutamente naturale, la stessa da cinquemila anni. Nel tempo è cambiato, e continua a cambiare, solo il modo di combinare, trattare, miscelare insieme questi ingredienti per dare vita a prodotti sempre nuovi, talvolta molto diversi tra loro.
Uno stile alimentare come quello odierno, più attento alla salute e alla forma fisica, ma anche al gusto e alla varietà del cibo, non può che sposarsi bene con una bevanda leggera, a basso grado alcolico e versatile come la birra. In allegria, senza l’incubo della bilancia. «Un bicchiere da pasto di birra chiara di 200 centilitri contiene le stesse calorie di un’analoga quantità di succo d’arancia o di un’altra bevanda a base di frutta - spiega Nicola Sorrentino, specialista in Scienza dell’alimentazione e Dietetica all’università di Pavia -, molto meno di un bicchiere (125 centilitri) di vino rosso o bianco, la metà di un qualsiasi soft drink». Non è vero, dunque, che la birra faccia ingrassare come molti credono. «Questa idea di bevanda ingrassante – precisa l’accademico - con ogni probabilità è legata al fatto che in alcuni Paesi del Nord Europa il suo consumo in grandi quantità si accompagna anche a una alimentazione scorretta, molto grassa e ricca di calorie. La birra chiara, bevuta in quantità moderata e abbinata a uno stile di vita corretto e a un’alimentazione equilibrata di tipo mediterraneo può, invece, influenzare in modo positivo il nostro benessere psicofisico».
La birra contiene molta acqua (90-93 per cento circa), elemento fondamentale per la nostra vita. In quest’acqua sono disciolti minerali utili come il potassio, il magnesio, microelementi come lo zinco, il selenio, il cloro e ancora vitamine idrosolubili come la B2, la B3 e i folati. Si possono trovare, in quantità variabile secondo la diversa tipologia di birra, gli aminoacidi, costituenti base delle proteine, carboidrati come le destrine e il maltosio e anche fibra.
Merita attenzione anche la presenza di sostanze antiossidanti come i composti fenolici. Insomma, acqua e altri elementi ne fanno un naturale e utile complemento dell’alimentazione quotidiana, permettendo anche di gustare e digerire meglio i cibi. La bassa quantità di alcol (la birra chiara è la bevanda meno alcolica in circolazione), unita alla sua fresca piacevolezza, rendono la birra una bevanda adatta sia agli uomini che alle donnne, sempre più attenti alla forma fisica a qualsiasi età.
Un’analisi scientifica di tutti i dati esistenti, effettuata nel Dipartimento di Medicina interna dell’Università di Barcellona, ha portato alla conclusione che, le bevande fermentate come birra e vino, che oltre all’alcol contengono anche componenti minori come i polifenoli, sembrano in grado di assicurare una migliora protezione nei confronti delle malattie cardiovascolari rispetto agli altri alcolici.
E c’è di più. «Studi recenti effettuati negli Usa hanno messo in evidenza – conclude Sorrentino - che le donne abituate a bere un bicchiere di birra al pasto, fanno meno fatica a rimanere snelle rispetto a quelle completamente astemie. Spesso le donne non amano bere birra perché temono che la sua schiuma le faccia sentire gonfie, dilatando il giro vita. Ma non è vero che la schiuma della birra gonfia.

Infatti, l’anidride carbonica contenuta nella bevanda resta imprigionata nella sua schiuma quando la birra viene versata o spillata e quindi non viene ingerita».
Ecco perché una buona birra deve essere sempre servita con una schiuma ben compatta e alta almeno due dita.

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