«Quello è il procuratore capo» E lo aggrediscono a bottigliate

Verona Aggredito a colpi di bottiglia, alle spalle, mentre tornava a casa l’altra sera. La vittima è il procuratore capo di Verona.
Mario Giulio Schinaia, lunedì sera stava rientrando a casa con la moglie quando è stato assalito da un giovane, forse non solo, che dopo averlo apostrofato con uno «Schinaia di m...da», gli ha prima sferrato un calcio a una gamba e poi l’ha colpito con una bottiglia di birra a una spalla. Quindi con un violento spintone l’ha spedito sul selciato procurandogli una lussazione alla spalla.
Lunedì prefestivo, vigilia della festa della Repubblica. Come ogni anno, anche stavolta Schinaia aveva partecipato alla festa della comunità di Avesa, una festa popolare in una delle frazioni della città. Con lui alcuni amici e la moglie.
Mentre Schinaia e consorte si dirigevano verso l’auto della donna, proprio mentre lei inseriva la chiave nella serratura della portiera ecco spuntare il gruppo di facinorosi. Pare che tra loro si dicano: «Oh, oh quello è Schinaia» e che da questo gruppo si stacchi poi l’aggressore del procuratore capo che non ha una sua scorta. Almeno non ce l’aveva fino ad ora. Il Viminale ha deciso adesso che il magistrato vada messo sotto protezione.
È un attimo. Lo sconosciuto colpisce, picchia indisturbato, scaraventa a terra il giudice e poi si dà alla fuga. Pare che alla scena non assistano testimoni. L’aggressione avviene in un punto semibuio. Su questo la Digos scaligera che sta seguendo le indagini cercando di dare un nome al «balordo» non ha dubbi: non ci sarebbe premeditazione nell’atto. Non si tratterebbe di un agguato studiato a tavolino. Semplicemente una «coincidenza», qualcuno che ce l’aveva col procuratore e, che per sfortuna del giudice, si è imbattuto sul suo percorso.
Da una parte il magistrato, dall’altra il violento forse reso ancora più aggressivo dai fumi dell’alcol. Da decenni Schinaia lavora a Verona. Sua fu l’indagine per il disastro aereo dell’Antonov; altre inchieste importanti furono quelle sulla pedopornografia, ma spesso ha seguito indagini in cui erano coinvolti appartenenti alla destra estrema, o frange di tifoseria ultrà. Dal canto suo Schinaia non ha disdegnato di partecipare come ospite a feste dell’Unità e ad altre manifestazioni organizzate dalla sinistra, come quella cui ha assistito da spettatore alcune sere fa dal simbolico titolo «Razze contro ogni paura» spettacolo ideato dall’associazione Madri Insieme per una Verona Civile con il patrocinio del Comune e l’organizzazione di Eventi, uno spettacolo per ricordare Nicola Tommasoli, il ragazzo aggredito e ucciso un anno fa in centro a Verona e i cui responsabili sono stati assicurati alle patrie galere.
Dure le reazioni dal mondo politico.

Il ministro per le Politiche agricole, Luca Zaia, esprimendo solidarietà al procuratore «servitore dello Stato brutalmente aggredito da chi non ha rispetto di questo Paese e delle sue istituzioni» si dice certo che «le forze dell’ordine sapranno prendere presto il colpevole e garantiranno ancora una volta il rispetto della legge. Chi attacca lo Stato, le sue istituzioni e gli uomini che ne fanno parte non deve averla vinta. Chi cerca di minare le basi di questo Paese deve renderne conto davanti alla giustizia».

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