Roma - I Democratici di sinistra sono vivi, magari non lottano insieme a noi, però fanno dei bei «profitti» e si danno da fare come possono, catalogando foto del Partito comunista italiano e raccogliendo materiale sulle feste dell’Unità. Se ne sono accorti i lettori di Unità e di Europa, che ieri si sono ritrovati di fronte a otto pagine tra il ragionieristico e il nostalgico. Titolo: «Relazione sulla gestione del rendiconto al 31 dicembre 2009». La ditta in questione sono appunto i Ds il cui logo, quercia e rosa del socialismo europeo, campeggia su tutte le pagine. In sostanza si tratta il bilancio del partito fondato da D’Alema e sciolto con la nascita del Partito democratico, firmato dal mitico Ugo Sposetti, tesoriere che ha tirato fuori dal pantano dei debiti gli eredi del Pci, con operazioni a dir poco spericolate.
Il bello è che il 2009 è stato un anno ottimo per il partito-fantasma, con oltre 9 milioni di euro, non avendo dovuto sostenere le spese di un’attività politica vera e propria. Restano i debiti pregressi verso le banche che sono altissimi e salgono addirittura a 180 milioni rispetto ai 176 del 2008. Il buon risultato è dovuto alle entrate che per il 2009 assommano a 24.082.279 euro, in massima parte rimborsi elettorali. Ma c’è anche spesa corrente, in particolare per il personale. Perché se i Ds non esistono più come partito politico, la Quercia dà ancora lavoro a 38 funzionari, 79 impiegati e 16 collaboratori. Dovrebbero passare gradualmente al Pd, ma in periferia è difficile imporre l’assunzione di funzionari Pci-Pds-Ds. E così la riduzione dell’organico va a rilento e sempre seguendo - assicura Sposetti - l’impegno preso a suo tempo da Walter Veltroni: «La nascita del Pd non deve creare problemi e angoscia neanche a una sola persona in tutto il partito».
Chi pensa però che i Ds siano una scatola vuota si sbaglia. Il dalemiano Sposetti, che è entrato in polemica durissima con il Pd ed è stato a sua volta attaccato dai responsabili contabili del nuovo partito, fa capire che una funzione la Quercia ce l’ha ancora. C’è la archiviazione «in duplice copia» degli archivi Ds, di tutto quello che c’era nelle 250 postazioni di lavoro degli ex funzionari, che fa tanto Ddr. C’è persino la digitalizzazione - affidata a una società esterna - di un mega archivio di 70 mila fotografie che appartenevano al vecchio Pci; la classificazione dei fondi bibliotecari. Poi la memoria delle feste dell’Unità.
In giro per l’Italia ci sono emissari Ds che stanno intervistando e raccogliendo materiale sulle feste estive del Pci. Nostalgia del Pci? No, assicura Sposetti. Le feste «sono un fenomeno di massa talmente forte e significativo da sopravvivere al partito e alla cultura politica che lo ha generato»- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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