Gianandrea Zagato
da Milano
Obiettivo: «Cancellare questa manovra e il governo che lha prodotta per fare un nuovo governo andando prima ad elezioni». Ma, attenzione, «non certo con moti di piazza e manifestazioni, che pure sono importanti»: «Il governo Prodi può cadere con un voto parlamentare».
Roberto Maroni non ha dubbi: il capogruppo della Lega alla Camera è convinto che «la vera battaglia è quella in Parlamento» anche se «le manifestazioni di piazza sono positive» per dare la spallata. Sicuramente «positive» come testimoniato dalla scelta di Umberto Bossi di annullare le manifestazioni «a latere» dei giovani padani «per concentrarsi su quella del 2 dicembre a Roma» aggiunge Roberto Castelli. E se il governo non cade? «Allora, il nostro obiettivo sarà quello di modificare la Finanziaria migliorandola» risponde Maroni. Già, «questa manovra è piena di tasse e danneggia lItalia che produce» anche se «ed è la cosa più pericolosa» il Professore «non si rende conto della gravità e della negatività di questintervento: pensa di fare il bene delle imprese ma ottiene esattamente il contrario». Sì, «Prodi vuole insegnare agli imprenditori a fare gli imprenditori, ai gatti a gattonare e questo è un atteggiamento pericoloso».
E per questo, la Lega, lancia un appello «alla parte più comprensiva della sinistra». a quella «meno ideologica», a quella che «viene dalle esperienze di governo locale» perché «ci aiuti a migliorare questa Finanziaria». Appello che, però, ammette Maroni, potrebbe non essere raccolto dal Senato: «Abbiamo davvero poche speranze, infatti credo che pure lì come hanno fatto alla Camera metteranno la fiducia». Come? «Faranno di tutto e di più, porteranno i senatori a vita a votare in barella o con la flebo attaccata al braccio». E il Paese? I suoi problemi? «Se Prodi rimarrà al governo non ci sarò alcuna riforma per affrontarli». Comunque, avverte Maroni, tranquilli: «La Casa delle libertà cercherà di far cadere il governo, di cancellare la manovra» piuttosto che «cercare per via giudiziaria di vincere elezioni che abbiamo perduto».
Messaggio chiaro, quello che lex ministro del Welfare, lancia dal palco di un convegno sulla Finanziaria che, chiosa, il segretario della Lega lombarda Giancarlo Giorgetti «è di chiara impostazione marxista, Prodi ha fatto onestamente e consapevolmente una Finanziaria comunista». Magari pensando, butta là Maroni, che «gli italiani siano degli emeriti pirla».
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