«Da questa vittoria ripartirà la nostra riscossa nel Paese»

da Genova

Ma quale sfida, la battaglia è già vinta. Silvio Berlusconi arriva a Genova per presentare il candidato sindaco e la candidata a presidente della Provincia e non vuol sentir parlare di provarci. «Se c’è una volta in cui sono sicuro che vinceremo, questa è la volta» avverte. Ha scelto la Lanterna, per «riprendermi l’Italia», perché «questa è la città più importante che va al voto», sì, ma anche perché Genova è rossa da sempre, «e invece questa volta ce la prendiamo, ne sono intimamente convinto».
Così, sul palco dei Magazzini del Cotone, in quel porto antico simbolo della città, il leader azzurro presenta Enrico Musso e Renata Oliveri non come i candidati della Casa delle Libertà, ma come «il sindaco» e «la presidente». Li aveva incontrati ad Arcore, un paio di giorni fa. S’è subito convinto che «sono i migliori candidati possibili», lui professore, lei donna manager, lui specializzato in porti, trasporti e logistica, «e cioè esattamente le materie da cui Genova dipende lo sviluppo di Genova», lei ex assessore al Bilancio della Regione di Sandro Biasotti, con un’esperienza trentennale nella pubblica amministrazione. Entrambi, soprattutto, scelti dopo una valutazione su venti nomi durata quattro mesi perché «non appartengono al vecchio mondo della politica».
Il grande pubblico non li conosce, «e infatti serve una campagna elettorale in grande stile» avverte Berlusconi, che poi aggiunge: «Io sono qui per questo. Volevo esserci, dovevo esserci». Dovranno vedersela con due pezzi da novanta, il presidente uscente della Margherita Alessandro Repetto e, primarie permettendo, l’europarlamentare dell’Ulivo Marta Vincenzi, la donna da 150mila voti. L’ex premier se la ricorda ancora, SuperMarta. Era il 2001, a Genova c’era il G8, lui era presidente del Consiglio, lei presidente della Provincia: «Mi preoccupa che alle primarie dell’Unione corra una persona così, che in occasione del vertice del G8 aveva pronunciato frasi da fare rabbrividire: secondo lei la città doveva aprirsi ai no global che venivano a manifestare».

È una signora del pubblico a suggerire a Berlusconi la frase che gli manca quando dice: «Dobbiamo dire a questa sinistra...», e lei: «Che deve andare a casa». «Rozza ma efficace» ride il leader azzurro: «Voi donne trovate sempre le soluzioni più efficaci». Finisce scandendo: «Vin-ce-re-te e vin-ce-re-mo». Ovazioni.

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