Cultura e Spettacoli

Quindici anni senza Troisi, il primo ricordo è a Lisbona

L'Istituto italiano di cultura della capitale portoghese commemora l'artista napoletano con la presentazione di un libro e la riproposizione di alcuni suoi film

Quindici anni senza Troisi. In attesa di conoscere quali iniziative si stiano preparando in Italia per ricordare la scomparsa dell'artista napoletano morto nel 1994, si registra la manifestazione organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, che ricorda Massimo Troisi dedicandogli una settimana a partire dal prossimo 20 febbraio. La data non è scelta a caso, ma vuole essere anch'essa una sorta di omaggio a Troisi, nato il 19 febbraio del 1953 e morto il 4 giugno del 1994 all'età di 41 anni. Il 20 febbraio, alle 19, verrà presentato il libro «Da domani mi alzo tardi» della scrittrice Anna Pavignano, che aveva conosciuto l'attore agli esordi della carriera, nel 1977, e che ha collaborato alla sceneggiatura della maggior parte dei suoi film. Sarà la stessa scrittrice che interpreterà un monologo tratto dal suo libro, mentre scorreranno sullo sfondo immagini inedite di Troisi: scatti di vita, un'amicizia ricordata, un passato che non sbiadisce. A tratti la scrittrice si interromperà per fare ascoltare la voce dello stesso Troisi, attraverso interviste registrate. Il monologo sarà accompagnato dalla musica di Alfredo Morabito, che suonerà la chitarra per dare una colonna sonora al racconto di una donna che ricorda l'attore lasciando spazio anche alla sua fantasia: nel suo racconto Massimo non è morto, ma è solo andato via, dopo aver perduto la memoria, alla ricerca del proprio passato. Nei giorni successivi, martedì 24, giovedì 26 e venerdì 27 saranno proiettati nella capitale portoghese alcuni dei film di Troisi, cominciando con «La smorfia» (il 24 alle ore 21), seguendo con «Ricomincio da tre» e «Non ci resta che piangere» (il 26 alle ore 19 e alle ore 21) e concludendo con «Il Postino» (il 27 alle ore 21).

Certo, il quindicesimo anniversario non è una ricorrenza «piena», come il decimo, il venticinquesimo o il cinquantesimo ma fa piacere che l'Istituto italiano di Lisbona abbia voluto ricordare un artista scomparso prematuramente che ha lasciato un vuoto nel cinema italiano e che ha ancora molti ammiratori.

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