Quindici milioni per mettere il silenziatore ai motori delle navi che arrivano in porto

Stop a fumi e rumori sulle banchine adibite alle riparazioni navali. Si chiama «Green port» il progetto dell'Autorità portuale che ha visto ieri il via libera da parte dell'assessore regionale all'Ambiente Renata Briano. Il nuovo sistema prevede la fornitura di energia elettrica alle navi in sosta direttamente da terra fino a venti megawatt. Green port costa 15 milioni di euro, di cui 9 sono finanziati dal Ministero, 5 dalla Regione e uno dall'Autorità portuale genovese.
«La prima fase del progetto - spiega Briano - consentirà alle navi di spegnere i motori evitando così emissioni inquinanti di fumi e gas nocivi dei generatori di gasolio a bordo. Ci aspettiamo una drastica riduzione dell'emissione di CO2, delle polveri sottili e degli ossidi di azoto».
Dall'ambiente al bilancio. Ieri in piazza De Ferrari il presidente Claudio Burlando ha spiegato che i tagli saranno drammatici e non si sarà in grado di fare quadrare il bilancio se non si sbloccheranno, almeno, i fondi Fas. Gli introiti dallo Stato, per la Liguria, passeranno da 220 milioni a 70 milioni di euro.

Gli incontri istituzionali fra le regioni nei giorni scorsi a Roma si sono conclusi con la decisione di rinviare tutto alla prossima settimana, ma se si arriverà allo scontro i presidenti, tranne Zaia e Cota, potrebbero decidere di fare ostruzionismo al federalismo fiscale che in questo modo potrebbe slittare di almeno un anno.

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