Radio Rock e la cronaca di una città terrorizzata

Scosse non pervenute. L’onda abruzzese, che ha svegliato e terrorizzato l’intera capitale, rischiava di non essere testimoniata in tempo utile. Fortuna che al silenzio generale, alla logica della diretta sacrificabile in tempi di crisi econonomica, è sfuggita la benemerita Radio Rock, sui 106,6. Un’emittente che fa del tempismo - non solo musicale - una bandiera.
Sono le 3,38 e la musica cessa: alla radio arriva una telefonata, la voce è ansimante: «Avete sentito che botta? Tutto bene da voi?». I nottambuli Loredana e Margus (che stranamente nulla hanno avvertito) si affacciano fuori, c’è gente in vestaglia; vuoi vedere che è stata una scossa di terremoto?. Via alle telefonate e «fateci sapere». Intanto su Televideo arrivano i primi lanci, si parla di una decina di vittime. «In questo momento forse la musica non serve, al limite meglio un po’ di classica - annuncia Margus -. No, troppo triste». Si decide per la diretta a oltranza e la città insonne risponde all’appello. Si va dal bollettino sul sito della protezione civile con tanto di gradi Richter aggiornati, ai consigli di Wikipedia sul terremoto e sull’ultima, probabile scossa d’assestamento. C’è di tutto, ed è il bello di internet. «Oddio, la casa ha tremato per due minuti, ma com’è che Televideo parla solo di scossa sentita a Roma? Da me è cascato un lampadario, mezza libreria e le pentole appese al muro in cucina», dice Silvia, la prima a prendere la linea. La molla subito, perchè scotta. Nel frattempo è passata mezz’ora, nessun tg, nessun’altra radio che dia una notizia e i dolorosi dettagli. Interviene Angelo: «Molto presto dovrebbe arrivare la scossa d’assestamento, ho in mano la mia bambina. Se posso darvi un consiglio spostatevi sotto le porte, sono i posti più sicuri, ve lo dice un ingegnere». «Macché - ribatte il successivo ascoltatore - è molto meglio rimenere sotto i muri portanti che sono quelli che resistono meglio alle scosse».


Intanto le notizie arrivano disordinate per tutta la mattina, intorno alle 6 l’Ansa comincia a macinare lanci come si deve, e la diretta a Radio Rock diventa soprattutto un modo per rassicurarsi a vicenda. Di dormire non se ne parla. «E chi va a letto, ormai ho perso il sonno e poi tra un’ora mi dovrei già svegliare», annuncia Claudia. Anche stavolta la capitale l’ha sfangata. Solo 90 chilometri però.

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