Musica

La radio arriva al "World Radio Day" con i cromosomi per ringiovanire

Sarà più interessante del solito seguire gli incontri organizzati a Milano per il World Radio Day del 13 febbraio

La radio arriva al "World Radio Day" con i cromosomi per ringiovanire

Sarà più interessante del solito seguire gli incontri organizzati a Milano per il World Radio Day del 13 febbraio. La radio ha ormai metabolizzato la grande rivoluzione del web e dei social e sta aggiornando i cromosomi per adattarsi. E così, nella giornata consacrata dall'Unesco a quello che è stato il primo social network della storia, la più grande radio community d'Italia, ossia Radiospeaker.it, raccoglierà al Talent Garden Isola di Milano gli speaker, gli editori, i fonici, gli esperti, insomma i professionisti che giorno dopo giorno «fanno» concretamente la radio ad alti e altissimi livelli.

Per capirci, finora sono stati confermati, tra gli altri, Linus di Deejay, Marco Mazzoli di 105, Fernando Proce di R101, Paoletta di Radio Italia, Ringo di Virgin (nella foto), Luca De Gennaro di Capital, Rosaria Renna di Radio Monte Carlo, Chicco Giuliani di Deejay, Nicola Franceschini di Fm-World. Sono le voci di chi ha, come si dice, il polso della situazione e garantisce la visione autorevole di chi ha trascorso la vita sul pianeta radiofonico. Che non è fossilizzato e immutabile, come magari potrebbe sembrare dall'esterno. Gli esempi di Radio Immaginaria (con speaker giovanissimi ma di sorprendente competenza) e di tante altre radio universitarie o web o locali confermano due storici capisaldi dell'evoluzione radiofonica. Da una parte la costante capacità di essere attuale e contemporanea. Ad esempio, fino a pochi anni fa la «durata media delle notizie» era di molte ore, talvolta di giorni. Ora è di pochi minuti perché arriva subito un aggiornamento. Eppure la radio continua a essere capace di informare con una puntualità che talvolta diventa straordinaria anteprima. In più c'è l'altra garanzia di futuro, ossia il potere attrattivo sui giovani, che è cambiato di poco nonostante la bufera internet.

In questo scenario, i «brain storming» come quello del World Radio Day milanese servono a fare ancora più luce sul gigantesco cambiamento in corso.

Commenti