Politica

Rai, la sinistra riaffida Annozero a Santoro

Il conduttore: "Il presidente dica 'Rimani' e io resto e ad aprile-maggio del prossimo anno vediamo anche insieme quali sono i programmi giusti da fare". Poi la denuncia: "Nessuno ha subito quanto me violenze e mobbing". Garimberti si schiera, ma avverte: "Non decido da solo". Masi blindato da Palazzo Chigi

Rai, la sinistra riaffida Annozero a Santoro

Roma - Spara sul presidente della Rai Garimberti, Michele Santoro. Lui e il suo Annozero non si sentono sufficientemente "protetti" dai vertici della tv pubblica. Poi l'ultimatum: o si avanti o la (suontosa) liquidazione per levare il disturbo. "L’unica scelta è tra Annozero o l’accordo, terzium non datur. Non starò due anni chiuso in una stanza ad aspettare. Come nasce questa ipotesi di accordo? Nasce dal fatto che nessuno ha subito quanto me violenze e mobbing". E nel pomeriggio Garimberti, chiamato in causa, batte un colpo: "Per me Annozero deve andare avanti".

Contro Garimberti Santoro, durante una conferenza stampa, incalza i piani alti di viale Mazzini e ancora non scioglie la riserva sul suo futuro: "Non sono io che devo decidere, è l’azienda che deve decidere. Se il presidente Garimberti mi dice 'rimani, fallo Annozero' io resto e ad aprile-maggio del prossimo anno vediamo anche insieme quali sono i programmi più giusti da fare, gli restituisco la 'libertà editoriale'". Altrimenti, "se non ce la fate a reggere questo fatto, perché non ce la fate, è inutile che scaricate su di me la situazione. Dite che insieme abbiamo trovato un accordo, io lo firmo e me ne vado".

La risposta del presidente "Adesso Annozero può cominciare". Il presidente della Rai risponde così a Santoro, appropriandosi del suo slogan, e ribadendo "sei una risorsa per la Rai, Michele, e quel cerino che hai acceso e che tu ora non vuoi più e che ti spaventa tanto, me lo prendo volentieri io e ci metto la faccia, come ho sempre fatto e sempre farò nella mia vita professionale". Ma Garimberti spiega anche: "Va necessariamente chiarito, per sgombrare il campo da ogni possibile interpretazione equivoca e malevola, che il presidente non ha aziendalmente il potere di prendere da solo le decisioni che riguardano Annozero".

"Torniamo a settembre" "Il presidente spenga il cerino e accenda la tv: torniamo a settembre". Così Santoro risponde al presidente di viale Mazzini. "Il presidente - si legge nella nota di Santoro in risposta a Garimberti - è stato informato meticolosamente e passo per passo degli sviluppi che riguardavano la mia vicenda. Comunque egli la pensi a riguardo avevo chiesto che si pronunciasse con chiarezza e adesso lo ha fatto. Le chiacchiere stanno a zero. Anzi ad Annozero. Perciò spenga pure il cerino e accenda la tv. Torniamo a settembre".

Santoro contro la sinistra "Se cerco di far nascere qualcosa di nuovo, ecco che la sinistra inalbera il vessillo dell’esclusiva. Il cerchio diventa mortale". È uno dei passaggio più forti dell’intervento di Santoro. "Insomma tutti prendono la liquidazione, ma io che devo fare? La devo devolvere a Paragone?", ha detto il conduttore con toni molto accesi.

Contro Vespa Gli stipendi di tutti i conduttori e direttori della Rai dovrebbero essere resi pubblici. Santoro si rivolge al presidente della tv pubblica e dice: "È giusto che tutti gli stipendi vengano messi in rete. Voi siete appassionati ai miei guadagni, ma non a tutti quelli della Rai. Io chiedo al presidente Garimberti di rendere pubblici tutti gli stipendi, così ne vedremmo delle belle, anche sulle consulenze...". Non c’è nessun ostacolo per quanto riguarda la privacy, secondo Santoro e in questo modo "potremmo sapere anche quanto ha percepito quell’altro conduttore famoso... non solo la voce più bassa del suo stipendio, ma quanto ha percepito".

Contro la Rai "Una cosa è lo scontro politico ed editoriale altra cosa è lavorare in un’azienda che trama per metterti fuori gioco" dice ancora il conduttore di Annozero riferendosi al cambiamento nei suoi rapporti con l’azienda dopo l’inchiesta di Trani.

Tensioni con Liofredi Clima infuocato durante la conferenza stampa di Santoro dedicata alla soluzione contrattuale con la Rai. In particolare i momenti più caldi sono stati quando ha preso la parola il direttore di Rai2, Massimo Liofredi, incalzato dal giornalista Luca Telese a dire esplicitamente se voglia o meno Santoro in azienda. "Santoro è una risorsa, ma il problema Santoro non sono io a doverlo affrontare" ha detto Liofredi. "Il problema è sul tavolo del direttore generale della Rai e del Cda. Annozero è una trasmissione importante ed è un valore della rete, ma in questo momento ci sono delle trattative in corso e la mia sarebbe solo una considerazione personale".

Masi: "Rispettare gli accordi" "Ricordo a tutti, per quanto dovrebbe essere superfluo, che i poteri di proposta al consiglio di amministrazione, anche sui palinsesti e sulle singole trasmissioni, spettano al direttore generale dell’azienda". Lo sottolinea il dg di viale Mazzini, Mauro Masi. "In quest’ottica ho proposto il 18 maggio scorso un accordo con Santoro ampiamente e autenticamente consensuale i cui termini sono stati approvati sostanzialmente all’unanimità, salvo due astenzioni, dal Cda.

Continuo ad attenermi al mandato ricevuto e a implementare le delibere consiliari approvate" conclude Masi.

Commenti