Raid nella fabbrica occupata dagli operai: quindici vigilantes si fingono poliziotti

RomaSvegliati dalla luce delle torce elettriche puntate sugli occhi, minacciati con piedi di porco. Ieri all’alba venticinque lavoratori dell’ex Eutelia, in presidio permanente dal 28 ottobre nella sede di via Tiburtina, a Roma, per protestare contro le strategie aziendali, hanno vissuto quaranta minuti di terrore. È accaduto alle 5.20 quando sono stati sorpresi da alcuni uomini, che si sono spacciati per poliziotti. «Una squadraccia capitanata dall’ex amministratore delegato, Samuele Landi, ha fatto irruzione all’interno - denuncia la Fiom -. Erano una quindicina e con piedi di porco hanno divelto le porte degli uffici, hanno svegliato i lavoratori e fingendosi poliziotti, hanno chiesto loro i documenti, minacciando gli stessi e impedendo loro di muoversi. L’immediato arrivo delle forze dell’ordine ha evitato il peggio». La Fiom parla di «atto gravissimo» e chiede l’immediata convocazione del tavolo Eutelia alla Presidenza del Consiglio.
«Sono stati 40 minuti di panico» racconta Alessandra Garnicella, una dipendente della società, che fornisce consulenza nel trattamento di dati sensibili a enti pubblici come Banca d’Italia e ministero dell’Interno. «I lavoratori sono stati radunati in un angolo e minacciati - interviene Fabrizio Potetti, coordinatore Fiom dell’Eutelia -. L’ex amministratore delegato aveva il volto incappucciato. Le persone che componevano il presidio sono state strattonate. Poi una parte delle guardie private si è introdotta negli uffici, non sappiamo per fare cosa, hanno divelto anche alcune porte». Sul caso il sindacato ha già presentato una denuncia alle autorità competenti. «Non è la prima volta che compaiono loschi individui di fantomatiche agenzie attorno alle sedi Eutelia - prosegue Potetti - è successo già ad Ascoli, dove avevano anche i cani».

Le forze dell’ordine, dopo il loro arrivo, hanno preso in consegna l’amministratore delegato per interrogarlo. E ieri pomeriggio alle 18 è stato organizzato un sit-in dalla Fgci, l’organizzazione giovanile del Pdci, davanti alla Camera dei deputati per protestare contro la gravissima aggressione.

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