Cronache

Rapallo, soccorso bianco per l’amico di Burlando

Rapallo, soccorso bianco per l’amico di Burlando

Paola Setti

Beate certezze. A Rapallo c’è il sindaco, Armando Ezio Capurro, che non fa una grinza, perché tanto, avverte, anche se alleati e avversari lo faranno cadere lui si ricandiderà e rivincerà. Poi c’è l’Unione, che ieri ha messo nero su bianco il futuro, altro che aspettare una settimana come ha chiesto la Lega Nord: «Chiediamo la convocazione straordinaria del consiglio comunale e in tale sede prenderemo atto che la giunta Capurro non ha più la maggioranza ed esprimeremo il nostro voto di sfiducia, proponendoci fin da ora come reale alternativa di governo». Infine, e soprattutto, c’è l’Udc. Ieri gli uomini di Vittorio Adolfo il seghretario regionale si son convinti che nessuno riuscirà a far cadere Capurro. E glielo sono andati a dire, in un’ora di colloquio al termine della quale hanno stilato un comunicato di quelli che passano alla storia.
C’è scritto che l’Udc «rinnova il proprio sostegno al sindaco». E che «a chi ha sostenuto il sindaco in campagna elettorale sottoscrivendone il programma e riconfermando la fiducia all’ultimo consiglio comunale» il partito rivolte «un richiamo alla coerenza». Dice proprio così, coerenza. Che importa se l’Udc alle ultime elezioni sostenne Aldo Piccardo, e non Capurro, insieme a tutta la Casa delle Libertà. Che importa se il segretario provinciale fabio Broglia fu richiamato all’ordine dallo stesso Marco Follini, allora segretario nazionale, perché faceva il battitore libero appoggiando Maurizio Roncagliolo. Che importa se proprio Roncagliolo poi virò verso la maggioranza di Capurro, entrando nell’Udc. Coerenza, dice ora il comunicato ufficiale. «È vero, la Casa delle Libertà ha appoggiato Piccardo, ma non è un segreto che poi abbia fatto non uno ma dieci passi verso Capurro» si giustifica Adolfo. E poi, insomma: «Anche gli amici di Forza Italia non possono sempre cambiare posizione», peccato che, ecco, Forza Italia sia all’opposizione, ma vabbè. Di più, segnala Adolfo, come si fa a scaricare uno come Capurro dopo avergli chiesto di sostenere la CdL alle elezioni regionali? Raccontano al Circolo Via Libertà 61, querllo di capurro, che una sera scoppiò una mezza rivolta, perché Francesco Bozzo il cognato di Capurro invitò tutti, mai smentito dal sindaco, a votare Giovanni Battista Pittaluga, che correva con Claudio Burlando. «ma no, Armando Ezio non può averlo fatto, non è nel suo Dna» dice Adolfo.
Come che sia, è guerra aperta. La Lega ieri ha precisato con una nota che la questione è solo politica, e che l’eventuale abbandono della maggioranza da parte del capogruppo Alessandro Puggioni e del consigliere Stefano Foni nulla ha a che vedere con gli esposti in sede giudiziaria nei confronti della famiglia Capurro. La decisione definitiva, dice il Carrocciol, verrà presa la settimana prossima, certe scelte non si fanno a cuor leggero, e comunque, par di capire, c’è il postCapurro da preparare.
Molto più dura ieri è stata l’Unione: «Il comportamento del sindaco è politicamente censurabile, sia per i riflessi sull’iter di approvazione del Puc, sia in riferimento al trattamento riservato ad alcuni giornalisti che hanno seguito gli avvenimenti: si tratta dell’ennesimo episodio di una concezione “padronale” della funzione pubblica che dovrebbe invece obbedire a criteri di trasparenza e democrazia». E poiché negativo è il giudizio dell’Unione sull’amministrazione Capurro, l’Unione ne chiede le dimissioni, con o senza Lega Nord.

Adesso, Rapallo resta in attesa che il sindaco, dopo aver disdetto l’ultimo senza fissare una nuova data, convochi il consiglio comunale.

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