Rapina in centro: tre bulle accoltellano una giovane mamma

Rapina in centro: tre bulle  accoltellano una giovane mamma

Gli agenti del Nucleo Radiomobile dei vigili urbani le hanno descritte come «tre ragazzine normalissime». Facce d’angelo, dietro le quali si nascondeva però un forte temperamento da «bulle». Lo stesso che le ha spinte ben al di là della semplice bravata, sino ad aggredire, ferire e rapinare una povera mamma.
Era il tardo pomeriggio dell’altro ieri. Una giovane madre di 28 anni stava camminando nel piazzale di Porta Lodovica. All’improvviso è stata avvicinata dalle tre adolescenti. Normali, così normali che la malcapitata non avrebbe mai pensato potessero farle del male. Previsione sbagliata, purtroppo. Addirittura, quando le tre «bulle», tutte minorenni fra i 16 e i 17 anni, italiane e incensurate, l’hanno minacciata, lei ha creduto si trattasse di uno scherzo. Altro che burla, però. La baby gang in rosa ha estratto un taglierino e ha intimato alla donna di consegnare loro portafogli e cellulare.
A quel punto la giovane mamma si è spaventata e probabilmente ha abbozzato una reazione. Una mossa che poteva costarle cara. Le tre, senza il minimo scrupolo, l’hanno colpita con un fendente al braccio, prima di sottrarle il bottino. Quindi sono scappate a piedi. Per fortuna i passanti sono riusciti a fermare una pattuglia della municipale e a descrivere l’accaduto agli agenti. È partita la caccia alle «bulle». Conclusasi con la cattura delle ragazzine. All’arrivo dei vigili le minorenni hanno provato a disfarsi con un rapido gesto del taglierino. Tutto inutile. Le tre sono state denunciate in stato di libertà e riaffidate alle rispettive famiglie, residenti tra piazzale Abbiategrasso e Gratosoglio.
«Quando gli agenti le hanno fermate - racconta Roberto Fazzini, responsabile del Nucleo Radiomobile -, non hanno battuto ciglio. Sono rimaste impassibili, fredde come criminali incallite. Pensare che sono solo ragazzine...». Ragazzine, però, che la mamma aggredita dimenticherà difficilmente. Il profondo taglio al braccio l’ha costretta a farsi accompagnare al Policlinico, dove i medici le hanno dato una prognosi di cinque giorni.
Anche il vicesindaco Riccardo De Corato ha parole amare per l’accaduto. «Il bullismo non è più un problema sociale, ma sta diventando sempre più un fenomeno di criminalità predatoria. Così chiunque può essere vittima di aggressioni, spesso molto violente».

Colpisce, in questo caso, che la rapina a mano armata sia stata compiuta da minorenni femmine nei confronti di una donna adulta. «La violenza del branco - conclude il vicesindaco -, che credevamo essere una prerogativa dell’universo maschile, ormai tocca anche l’universo femminile».

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