Rapita in viale Jenner e stuprata: tre arresti

I pregiudicati marocchini erano «specializzati» in aggressioni notturne

Sono venuti a Milano solo una volta, quella volta, ma è bastata per lasciare il segno. Stiamo parlando dei tre marocchini arrestati in questi giorni dagli investigatori della quarta sezione della squadra mobile - quella che si occupa di violenze sessuali in genere e abusi su minori - che hanno lavorato parecchio prima di condurre a termine e con successo la complessa indagine riguardante i selvaggi violentatori di una giovane prostituta spagnola stuprata lo scorso 16 dicembre.
Si tratta di tre pregiudicati dalle abitudini a dir poco animalesche. Jamal Rmili, 28 anni, Abdeslam Stoutou, 23enne, e l’unico clandestino del gruppo Mohamed Hallit, 26 anni, adesso sono accusati di violenza sessuale di gruppo, sequestro di persona, lesioni, rapina e porto abusivo di armi da sparo. Tuttavia i tre, che vivevano in provincia di Treviso, secondo la polizia era da tempo che si erano «specializzati» in violente scorribande notturne a suon di stupri e rapine, il tutto caratterizzato da una violenza difficilmente riscontrabile in altri soggetti del genere.
Disgraziatamente una notte il gruppetto ha raggiunto Milano e, dopo aver rapito, minacciandola con una pistola puntata alla tempia, la prostituta 26enne che batteva lungo viale Jenner, ha abusato di lei più volte e in modo feroce per due lunghissime ore nell’area di servizio autostradale di Arese. Quindi la giovane donna è stata abbandonata nei pressi del casello autostradale di Sesto San Giovanni, da dove è riuscita a chiedere aiuto e dov’è stata soccorsa.
A quel punto le indagini si presentavano piuttosto complicate vista la mancanza di elementi su cui lavorare: quando è riuscita a riprendersi un po’ dallo choc la prostituta spagnola, infatti, ha fornito ai poliziotti indicazioni troppo generiche per individuare i colpevoli e di tracce concrete non c’era nient’altro.

Ai tre balordi i poliziotti sono arrivati pazientando molto e seguendo le tracce telefoniche del cellulare rapinato alla ragazza e che è stato acceso dai malviventi solo per due secondi. Inoltre la polizia ha analizzato tutti i fotogrammi delle auto transitate quella notte alle barriere autostradali senza pagare il pedaggio.

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