Economia

"Rating, i titoli greci sono spazzatura" Borse Ue a picco: bruciati 160 miliardi

La Grecia ha bisogno di sostegno entro il 19 maggio per rimborsare le scadenze sui debiti. Deficit verso il 14% del pil: tagliato il rating a junk. Ridimensionato pure il Portogallo. Ma Trichet: "Default greco fuori questione". Il 10 maggio vertice straordinario Ue: pronti 30 miliardi di aiuti, dall'Italia 5,5 miliardi. Precipitano le Borse: Milano -3,28%

"Rating, i titoli greci sono spazzatura" 
Borse Ue a picco: bruciati 160 miliardi

Atene - La Grecia ha urgentemente bisogno degli aiuti dell’Ue e del Fmi entro il 19 maggio per rimborsare le scadenze sui debiti e "non è più in grado" di ricorrere al mercato per finanziarsi. Il ministro delle Finanze, George Paopcostantinou, si lamenta della "mancanza di chiarezza" da parte dei paesi europei. Intanto Standard and Poor’s ha tagliato il rating della Grecia a junk (spazzatura). Preoccupazione anche per il Portogallo il cui rating è stato declassato di due note. Ma il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, assicura: "Default greco fuori questione". Potrebbe essere convocato un meeting tra i 15 leader dell’Eurozona il prossimo 10 maggio per sbloccare il prestito da 30 miliardi di euro a favore della Grecia.

Il deficit alle stelle Il ministro Papaconstantinou non ha escluso che il deficit del 2009, già corretto da Eurostat al 13,6%, possa raggiungere il 14% del prodotto interno lordo. Papaconstantinou, citato dai media, ha fatto tale dichiarazione oggi davanti al gruppo parlamentare del Pasok dove è intervenuto stamane anche il premier Giorgio Papandreou. Lo stesso Eurostat aveva già ipotizzato possibili nuove correzioni al rialzo, delle quali ha parlato oggi anche il governatore della banca Centrale Provopoulos. "Data la nostra incapacità di rivolgersi ai mercati, entro il 19 maggio la procedura dovrà essere completata, concordata e firmata e dovrà iniziare l’erogazione dei fondi" da parte dell’Ue e dell’Fmi, ha detto ancora il responsabile delle Finanze di Atene, denunciando la "mancanza di chiarezza" da parte dei 27. "La situazione politica in Europa non ci sta aiutando, ci sono frequentemente voci diverse", ha denunciato ancora Papaconstantinou, ribadendo ancora che Atene resta "sotto pressione" da parte dei mercati, che "scommettono contro di noi".

Dall'Italia 5,5 miliardi di aiuti Il governo italiano è pronto a fare la sua parte per salvare dal default la Grecia: è stato predisposto un decreto legge che dà il via libera agli aiuti in favore del paese ellenico fino a 5,5 miliardi nell’ambito del pacchetto europeo da 30 miliardi. Lo rivelano fonti del Tesoro. Il provvedimento è pronto e potrebbe quindi essere varato a breve dal consiglio dei ministri.

Trichet: "Default greco fuori questione" Un default della Grecia o di qualsiasi altro Paese dell’eurozona "è fuori questione". E' quanto ha dichiarato il presidente della Bce, Jean Claude Trichet. Interpellato dai giornalisti sui possibili effetti sull’euro derivanti da un default di uno del paesi dell’Eurozona, Trichet ha risposto che "ne ho già parlato pubblicamente, per me la questione non esiste". Il numero uno della Bce non ha, tuttavia, voluto commentare le trattative per i finanziamenti necessari a salvare la Grecia.

Declassato il Portogallo Standard & Poor’s ha tagliato il rating del Portogallo citando i timori sulla sua capacità del paese di gestire alti livelli di indebitamento alla luce delle sue deboli prospettive economiche. L’agenzia ha tagliato il rating a lungo termine di due notch a A-meno (quattro notch sopra il livello junk) con outlook negativo. La mossa "riflette la nostra visione dei rischi fiscali amplificati che il Portogallo deve affrontare", sottolinea S&P. "In base al nostro scenario base rivisto di crescita economica, ci aspettiamo che il governo portoghese possa faticare per stabilizzare il rapporto di debito relativamente alto nell’orizzonte prospettico fino al 2013". Lo spread dei rendimenti tra titoli di stato portoghesi e tedeschi si è portato a 278 punti base dopo la mossa di S&P dai 284 toccati poco prima su indiscrezioni relative al downgrade.

Crollano le Borse E' stato un martedì nero per le Borse europee, penalizzate dalla continua incertezza sulla situazione in grecia e dal timore che le difficoltà si possano estendere ad altri paesi, in primo luogo il Portogallo, che ha subito il downgrade di Standard & Poor’s. Piazza Affari chiude in decisa flessione. Il Ftse Mib cede il 3,28% a 22.036 punti, mentre il Ftse All Share perde il 3,10% a 22.602 punti. Gli indici hanno accentuato il calo negli ultimi minuti di contrattazione dopo il taglio del rating di Standard & Poor’s alla Grecia. Sul listino milanese, pesanti ribassi nel comparto finanziario, con cali anche oltre i cinque punti percentuali, ma è compatto in rosso tutto il Ftse Mib, con cementi, editoriali e telecomunicazioni tra i peggiori. Giù anche energetici, industriali e lusso.

Bruciati 160 miliardi L’effetto Grecia colpisce le Borse europee. Nella seduta odierna sono andati in fumo circa 160 miliardi di euro di capitalizzazione dell’indice paneuropeo Stoxx 600 che ha ceduto il 3,13%, con un ribasso accentuato negli ultimi minuti dopo il taglio di S&P al rating della Grecia.

Domani il vertice tedesco Si preannuncia intensa la giornata di domani per la cancelliera tedesca Angela Merkel, che sarà impegnata in una serie di vertici sulla Grecia fino al tardo pomeriggio. La Merkel terrà un primo incontro fuori programma con numerosi ministri dell’esecutivo dopo la riunione settimanale del Gabinetto.  Il ministero delle Finanze, intanto, sta lavorando "in modo febbrile" a un disegno di legge per la prevista partecipazione della Germania al piano di aiuti alla Grecia. Sempre domani, secondo il calendario degli appuntamenti del governo, Schaeuble incontrerà nel pomeriggio il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, e il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Khan.

Dopo questo incontro, è previsto un altro vertice sulla Grecia, questa volta tra la Merkel, Strauss-Khan, il Segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, il direttore generale dell’Ilo, Juan Somavia, il direttore generale dell’Organizzazione mondiale del commercio, Pascal Lamy, e il presidente della Banca mondiale, Robert Zoellick.

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