Politica

Ratzinger: «Castigo per chi scandalizza i piccoli»

da Roma

«Chi scandalizza anche uno solo dei piccoli che credono in Cristo subirà un castigo intollerabile». Lo ha detto ieri mattina il Papa, ripetendo le parole contenute in una lettera di Cirillo d’Alessandria a Nestorio. La citazione era inserita nella meditazione sulla figura del grande santo, padre della Chiesa e ultimo rappresentante di rilievo della tradizione alessandrina, che Benedetto XVI ha svolto durante l’udienza generale in Piazza San Pietro, di fronte a quarantamila fedeli. Lo «scandalo» a cui si riferiva Cirillo era quello del dubbio che veniva insinuato nella fede del popolo, nella fede dei semplici. Ma la frase può essere anche applicata ai tragici e tristi episodi di molestie sessuali compiute contro i bambini.
Il Papa ha spiegato il contrasto tra Cirillo d’Alessandria e il monaco Nestorio, eletto alla guida della Chiesa di Costantinopoli. Quest’ultimo preferiva definire la Madonna «Madre di Cristo» anziché «Madre di Dio», sottolineando la separazione tra le nature umana e divina di Gesù. Cirillo, massimo esponente della cristologia alessandrina «che intendeva invece sottolineare fortemente l’unità della persona di Cristo», aveva reagito scrivendo alcune lettere allo stesso Nestorio. In una di queste, ha spiegato Benedetto XVI «leggiamo una chiara affermazione del dovere dei pastori di preservare la fede del Popolo di Dio. Questo era il suo criterio, valido peraltro anche oggi: la fede del Popolo di Dio è espressione della tradizione, è garanzia della sana dottrina». Parole che il Papa attualizza e che ha fatto sue da molti anni. Da arcivescovo di Monaco, all’inizio degli anni Ottanta, aveva infatti affermato che il «compito democratico» del magistero era quello di salvaguardare «la fede dei semplici». Ratzinger ha quindi citato un brano di Cirillo: «Bisogna esporre al popolo l’insegnamento e l’interpretazione della fede nel modo più irreprensibile e ricordare che chi scandalizza anche uno solo dei piccoli che credono in Cristo subirà un castigo intollerabile».
Ma queste parole, anche se qui riferite alle possibili presentazioni distorte della fede, si possono applicare ancor di più ai casi in cui esponenti del clero si macchiano di atti gravissimi quali gli abusi sui minori. Delitti devastanti, che distruggono la vita delle vittime e screditano l’azione della Chiesa.
«La fede cristiana - ha concluso Benedetto XVI - è innanzitutto incontro con Gesù, una persona che dà alla vita un nuovo orizzonte. Di Gesù Cristo san Cirillo di Alessandria è stato un instancabile e fermo testimone, sottolineandone soprattutto l’unità». «Dio è eterno, è nato da una donna e rimane con noi ogni giorno. In questa fiducia viviamo, in questa fiducia troviamo la strada della nostra vita», ha concluso.
Da ieri mattina Ratzinger è rientrato definitivamente in Vaticano terminando il periodo trascorso a Castelgandolfo. Tra gli impegni che lo aspettano c’è la visita a Napoli, il prossimo 21 ottobre, dove aprirà anche i lavori del meeting interreligioso di Sant’Egidio.

Poi, il 24 novembre, il Papa terrà un concistoro per la creazione dei nuovi cardinali.

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