Rcs: entra Rotelli e supera il 5%

da Milano

La famiglia Rotelli entra in Rcs con il 5 per cento. La Banca Popolare Italiana ha ieri sottoscritto un accordo a termine per cedere parte della quota del 5% detenuta in Rcs, eredità del tentativo di scalata di Stefano Ricucci al Corriere della Sera. Il cda ha approvato la cessione, mediante un meccanismo di put e call, di una frazione del 3,45% di Rcs alla Pandette Finanziaria, la srl della famiglia Rotelli. La cessione è invece immediata per quanto riguarda i diritti di voto. Ma Pandette aveva già in portafoglio l’1,6% di Rcs, per cui, al termine dell’operazione, i diritti di voto nella società editoriale saranno superiori al 5%. Il valore dell’operazione per Bpi varierà, a seconda dell’esercizio delle opzioni, tra 106 e 114 milioni, per un prezzo di esercizio tra 4,2 e 4,5 euro per azione. Giuseppe Rotelli è uno dei re della Sanità privata italiana, versante lombardo. Un po’ come gli Angelucci lo sono a Roma. Rotelli è proprietario a Milano (nonché amministratore) del Gruppo Policlinico San Donato e di diverse cliniche rilevate dal gruppo di Antonino Ligresti.

E come Angelucci (azionista di Capitalia e di Libero) si appresterebbe a diversificare i cospicui profitti realizzati anche grazie alla politica dell’equiparazione mutualistica delle strutture pubbliche a quelle private. Senza dimenticare che nella partita c’è anche De Benedetti, editore di Repubblica. In un caso di diversificazione opposta: dall’editoria alla sanità privata, dove il gruppo Cir opera con la Holding Sanità.

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