Real-Barça, la sfida infinita non si ferma per sciopero

C’è una «camiseta» che va a ruba a Madrid. Non è quella di Cristiano Ronaldo. Nemmeno di Benzema o di Ozil. È inutile tentare di risolvere il quiz. Il Real Madrid ha messo in vendita una maglietta «blanca» con il numero 16 in oro. Il cognome del fenomeno? Benedicto. Non risulta nell’organico a disposizione di José Mourinho. E allora? È l’omaggio al pontefice, è il dono a Benedetto XVI che verrà in visita a Madrid il 18 di agosto. Lasciamo il sacro e andiamo al profano. Stasera al Bernabeu (diretta tv ore 22 su Mediaset Premium)le magliette bianche, quelle titolari, si giocano una prima fetta di «titulo» contro il Barcellona, trattasi della supercoppa di Spagna, torneo che ha vissuto tormenti, cancellazioni ma che rappresenta la prima stazione di un viaggio che si preannuncia calientissimo. Innanzitutto perché i calciatori spagnoli hanno proclamato lo sciopero e sciopero sarà anche se in quattro giorni, il tempo che separa questo week end dall’inizio della Liga, i dirigenti del football spagnolo tenteranno la mediazione, sperando di coinvolgere addirittura Benedicto 16, insomma scambiamoci un segno di pace.
È il buffo dei milionari: Lionel Messi contro Cristiano Ronaldo, roba grandissima scaduta a puro sindacalismo. I due fenomeni fanno parte del corteo di manifestanti ma posso anche prevedere che al Chamartin, stasera, si sentiranno anche fischi e volerà qualche insulto all’indirizzo degli scioperanti. Anche perché per accedere allo stadio occorre scucire euro 122 per il posto più popolare e addirittura 375 per stare con i cosiddetti Vip. Tutto questo giro di denari dovrebbe far pensare, come sempre, a un mondo di spaesati, nel senso etimologico, di gente che non sa bene dove sta vivendo e con quali mezzi ma è anche vero che esistono situazioni di inadempienza gravissima, molti club non versano stipendi, figuratevi i contributi, il calcio spagnolo è spaccato in due, Real Madrid-Barcellona e il resto del Paese. La corrida sta per esplodere non soltanto tra i calciatori, alcuni presidenti (Siviglia, Racing Santander )si sono detti contrarissimi a questa svolta, pronti a punire i propri dipendenti, altri sperano che la protesta rientri anche se Casillas ha ribadito che il movimento non arretrerà.
Ma il sapore del «clasico» come viene chiamata la sfida (gli scozzesi usano «old firm» la vecchia fabbrica, quando devono scrivere e parlare di Celtic-Rangers di Glasgow) porterà allo stadio il solito fiume di sognatori, perché c’è Mourinho e ci sono i nuovi arrivi con il dubbio di Coentrao, perché c’è Guardiola che è un ingordo, non gli bastava la valigia piena di argenti e ori ha voluto anche Sanchez e Fabregas, un ritorno a casa di quest’ultimo che verrà presentato alla folla domani, Ferragosto.

Insomma mentre i calciatori scioperano il Real e il Barça tirano diritto, Guardiola ha detto che la partita di andata sarà decisiva (perfidamente gli serve per ricordare il 5 a 0 ammollato l’anno scorso alle merengues), Mourinho sembra avere scelto i mezzi fari («È il torneo più importante dell’estate e il meno importante dell'anno»), il precampionato dei blaugrana ha conosciuto anche una umiliante sconfitta (1 a 4) contro i messicani del Chivas di Guadalajara. Si va al Bernabeu per divertirsi e non credo che stasera gli scioperanti facciano finta di giocare a football.

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