Josè Mourinho si è avvicinato a Pep Guardiola e sorridendo gli ha sussurrato: «In condizioni normali vinciamo noi», laltro stava parlando a Ibrahimovic, per un attimo si è fermato e ha girato lo sguardo. Nou Camp, semifinale Champions, 28 del primo tempo di Barcellona-Inter, è il minuto dellespulsione di Thiago Motta. Ufficialmente è lultimo dialogo fra i due, 27 aprile 2010, quasi un anno fa. Anche se adesso si parlano a distanza e Guardiola dice che è sempre un onore sfidare in coppa il Madrid, non Mourinho, perché vuol dire che sei andato molto avanti. Ma con quattro clasicos in sequenza nel giro di 18 giorni e gli autobus di Barcellona tappezzati dai cinque ganzi che fanno la manita, la sfida tra Real e Barça è diventata una cosa enorme, carne elettrica, ci vediamo presto e bulloni lucidi.
A quelli del Madrid la foto di Puyol, Xavi, Valdes, Busquets e Villa che salutano a mano aperta ricordando il 5-0 dellandata non è piaciuta neanche un po, anche se ufficialmente è un promo sulla copertura sanitaria in Catalogna. I giornali schierati con la capitale hanno dissotterrato lascia e al Bernabeu non mettono più neppure il disco della Shakira che canta il Waka Waka perché è diventata la fidanzata di Piquet. Il Barcellona si era già portato avanti querelando Cadena Cope, la radio dei blancos, accusandola di essere la mandante dei due controlli a sorpresa a Messi e compagni di un mese fa. Si era ventilato addirittura un coinvolgimento con linchiesta del dottor doping Fuentes. E così in Catalogna le private hanno mostrato con frequenza quasi ossessiva lo spintone di Cristiano Ronaldo a Guardiola al Camp Nou e laggressione a Messi di fine gara. Josè non vedeva lora di poter rimettere le cose in parità e loccasione glielhanno offerta quando gli hanno chiesto come mai non avesse suggerito ai cinque diffidati De Maria, Albiol, Carvalho, Ramos e Ronaldo di farsi ammonire contro il Tottenham, ha risposto che se lo avesse fatto si sarebbe scatenato un altro terremoto contro il Madrid. Mentre invece col Barcellona che lo aveva organizzato con Busquets, diffidato e ammonito con lo Shakhtar e quindi vergine per la sfida col Real, nessuno aveva azzardato polemiche. Le ultime in ordine di tempo sono le dichiarazioni di Messi: «Mourinho? Tutti ne parlano ma noi non diamo importanza a queste cose e ci dedichiamo ad altro. Guardiola è il miglior allenatore del mondo, e lo dico per quanto è stato importante nella mia crescita».
Sabato 16 la prima sfida al Bernabeu, solo se vince, il Real riapre la Liga, Josè ha fatto sapere come stanno le cose secondo lui, accusando i responsabili del calendario di favorire apertamente il Barcellona. Andoni Zubizarreta ha detto che il calcio non finirà dopo questa partita e davanti al Real il Barcellona metterà il suo football e la sua anima: «Anche se è nostra intenzione dare un colpo definitivo al campionato». Quattro giorni dopo, la finale di Copa del Rey al Mestalla, il 27 aprile e il 3 maggio le due semifinali al Bernabeu e al Nou Camp.
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