Madrid - Tre virgola cinque milioni di euro per il cartellino, altrettanti di ingaggio per cinque stagioni: in fondo sarebbero cifre modeste se non riguardassero Antonio Cassano che starebbe per legarsi all’Inter già entro questa sessione invernale di mercato. A onor del vero non si capisce quale progetto ruoti attorno al talento di Bari vecchia che non può giocare in Champions league in quanto già utilizzato dal Real Madrid, e neppure quale ruolo potrebbe avere nell’attuale formazione nerazzurra (riserva di Ibrahimovic?) che proprio a Empoli, due sole sere fa, ha assistito alla resurrezione di Adriano.
Ma il fumettone su questa vicenda invece ci sta tutto e offre spunti e indizi.
Cassano al Real è praticamente arrivato fuggendo dall’Italia e da Totti in particolare, ora nel suo percorso inverso sta fuggendo da Madrid e da Capello in particolare. Ha vissuto una prima stagione tribolata con Lopez Caro e si è rasserenato solo quando ha saputo che sulla panchina delle merengues sarebbe arrivato Don Fabio. Tempo tre mesi e la situazione fra loro è degenerata, a metà dicembre le telecamere pizzicano il Talentino che fa il verso a Capello e inizia la fine del rapporto. Il recupero tentato da Capello è un fallimento, un giorno il sole, l’altro la bufera, Don Fabio compila la lista dei cedibili e ci infila Cassano al primo posto, e poi aggiunge: «È un problema della società, ma lascerà Madrid entro gennaio». Ieri Capello ha dichiarato che dei singoli non parla, Cassano è argomento che lo sfinisce, così come il direttore tecnico Predrag Mijatovic che con un giro di parole aveva spiegato come il grande cuore del calciatore italiano fosse inversamente proporzionale al suo cervello. Il 3 gennaio viene messo fuori durante l’allenamento, il giorno dopo entra e segna, il 7 gennaio esce la notizia che il Real lo avrebbe offerto al Milan assieme a Ronaldo. Poi, strano ma vero, iniziano a girare commenti e ipotesi bizzarre, prima Luciano Spalletti che quasi quasi riapre ad Antonio le porte romane, poi Claudio Lotito che spiega come mai Cassano non è un giocatore da Lazio, infine Maurizio Zamparini che proprio ieri ha dichiarato: «Il Real Madrid mi ha chiesto di prendere Cassano, ma io ho rifiutato». Perfino Fabio Cannavaro, nel giorno della festa al Quirinale, aveva pensato a Cassano: «Dovrebbe tornare in Italia», facendo capire che a Madrid è perso.
Una cosa è certa: Cassano è stato offerto a mezza Italia, Juventus compresa, nonostante le puntuali smentite del suo agente Giuseppe Bozzo: «Non mi risulta che il Real abbia offerto Cassano al Palermo - ha detto Bozzo -. E se certe cose non risultano a me, vuol dire che non stanno in cielo, né in terra. Cassano resta al Real, non è lui il problema di questa squadra e vuole affermarsi nel Real». Ma sempre ieri proprio il direttore tecnico Predrag Mijatovic ha ammesso: «Ci sono possibilità che Cassano vada all’Inter». Una notizia neppure così sorprendente visto che nemmeno due giorni fa Roberto Mancini ammise che Cassano lo avrebbe preso al volo, scatenando un’intervista del presidente Massimo Moratti sul sito ufficiale del club nerazzurro in cui smentiva ogni ipotesi di trattativa. E ieri il responsabile del mercato interista Marco Branca ha sottolineato, giustamente e logicamente, che l’Inter è a posto, non farà movimenti e solo a giugno presenterà un unico grande acquisto. Ma allora Cassano all’Inter? Come Messi, Diarra e Beckham, ma con una dote in più, un cartellino a cifre da saldo che a giugno potrebbe tranquillamente raddoppiare di valore. Magari solo un affare con tanti punti interrogativi, dopo tanti gesti umani del presidente primo in classifica.
Il mercato più vero ieri ha registrato evidentemente movimenti minori, il Livorno ha ufficializzato l’ingaggio del centrocampista e nazionale danese Martin Bergvold, Zamparini ha rifiutato Valerj Bojinov ma è vicino all’ingaggio di Vincenzo Grella del Parma e fra Chievo e Siena si tratta sempre il passaggio nel veneto di Erjon Bogdani. Cassano fa più notizia, anche se non fosse vera.
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